13 aprile 2021

“Monti sorgenti”. Mario Panzeri, l’uomo e l’alpinista capace di salire tutti gli “8.000” della Terra

In maggio la proiezione online del film “Solo per passione”. In giugno serata all’Auditorium di Valmadrera a sessant’anni dalla conquista della Sud del McKinley da parte della spedizione “Città di Lecco” guidata da Cassin

Mario Panzeri


(C.Bott.) E’ una rassegna di eventi che ruotano attorno alla montagna, raccontata sotto diversi punti di vista. E da anni si è affermata come appuntamento riconosciuto e apprezzato non soltanto a livello lecchese e regionale ma anche oltre i confini lombardi. Si sta parlando di “Monti sorgenti”, voluta dal Cai Lecco con la collaborazione della “Fondazione Riccardo Cassin” e del gruppo Ragni della Grignetta, il cui obiettivo è creare un contenitore dentro il quale confluiscano attualità, sport, cultura e spettacolo, appunto con la montagna protagonista a 360 gradi.

Le proposte spaziano dai film alle mostre, dagli spettacoli teatrali ai concerti, passando per gli eventi alpinistici, con ospiti di fama internazionale.

Nel programma dell’edizione 2021 “Monti sorgenti” prevede la riproposizione online di alcuni film realizzati nell’arco dei primi dieci anni di storia della manifestazione. Tra questi vi sarà “Solo per passione”, per la regìa di Paola Nessi, che racconta la storia umana e alpinistica del mandellese Mario Panzeri, terzo italiano ad aver salito tutti i quattordici “ottomila” della Terra senza utilizzo dell’ossigeno.

L’appuntamento è per il 10 maggio, mentre la settimana successiva - esattamente  lunedì 17 - sarà proiettato “McKinley 1961: storia di un’amicizia” (la regìa anche in questo caso è di Paola Nessi), che dà voce ai protagonisti della storica impresa guidata da Riccardo Cassin, che il 19 luglio appunto di sessant’anni fa guidò la spedizione “Città di Lecco” alla conquista della cima più alta del Nord America.

Di quella spedizione facevano parte, oltre appunto a Cassin, anche Pierluigi Airoldi, Gigi Alippi, Giancarlo “Jack” Canali, Romano Perego e Annibale Zucchi, che raggiunsero tutti la vetta.

1961, Riccardo Cassin e Annibale Zucchi verso il primo campo.


Concepita da Carlo Mauri, che poi dovette rinunciare a parteciparvi per le conseguenze di un banale incidente sciistico, quell’impresa si concretizzò anche grazie all’impegno dell’allora presidente del Cai Lecco Ferruccio Grassi e all’entusiasmo e alla solerzia di altri due soci del sodalizio alpinistico: Dino Frigerio e Andrea Castelli.

Paragonabile alla  Nord delle Jorasses, per trovare un riscontro nelle Alpi, la Sud del McKinley era rimasta fino a quell’anno inviolata e tra i primi a complimentarsi con  gli alpinisti lecchesi per quella storica conquista fu l’allora presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy, che inviò a Cassin e agli altri componenti della spedizione un telegramma di felicitazioni.

Quell’impresa verrà raccontata anche il 10 giugno in una serata che si terrà, con inizio alle ore 21, all’Auditorium “Mauro Panzeri” presso il Centro Fatebenefratelli di Valmadrera.

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