24 luglio 2019

“Bellano lirica”, l’11 agosto il “Barbiere di Siviglia”, il 18 il Gran galà

Scatta la 15.ma edizione di “Bellano lirica”, un’edizione da ricordare considerato che appunto nel 2019 taglierà il traguardo dei tre lustri di grande musica sul lago.
Domenica 11 agosto ai giardini dell’eliporto (inizio ore 21) andrà in scena il Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini con la Lake Como Philarmonic orchestra, solisti, coro, scenografie, costumi d’epoca, un’ambientazione in riva al lago e i fuochi d’artificio.
Quest’anno la novità sarà rappresentata un palco più ampio e da scenografie di sicuro effetto.
Domenica 18 agosto, sempre presso l’eliporto e sempre a partire dalle ore 21, l’appuntamento sarà invece con il Gran galà della lirica: le più note e belle arie liriche interpretate dai vincitori del III Concorso internazionale di canto lirico “Bellano paese degli artisti”.
Le serate saranno condotte dal maestro Roberto Gianola, che curerà come sempre la direzione artistica di questo festival in riva al lago di Como unico nel suo genere. Posti numerati e biglietti già disponibili in prevendita (335-17.52.102, 0341-82.11.24 interno 6): 15 euro per il Barbiere di Siviglia, 10 euro per il Galà della lirica.
Il maestro Roberto Gianola.
Il Barbiere di Siviglia è un’opera in due atti di Rossini su libretto di Cesare Sterbini tratto dalla commedia omonima di Beaumarchais.
Prima di Rossini, Giovanni Paisiello aveva messo in scena il suo Barbiere nel 1782. Con quella stessa opera, Paisiello aveva riscosso uno dei maggiori successi della sua fortunata carriera. Il precedente successo di Paisiello, uno tra i maggiori rappresentanti dell’opera napoletana, faceva sembrare inammissibile che un compositore di 23 anni osasse sfidarlo.
Rossini in realtà non aveva alcuna responsabilità sulla scelta del soggetto. L’opera fu infatti scelta dall’impresario del teatro Argentina di Roma, il duca Francesco Sforza Cesarini, il quale voleva commissionare a Rossini un’opera per l’imminente Carnevale.
A quei tempi qualsiasi rappresentazione doveva scontrarsi con le forbici della censura pontificia. Per andare sul sicuro, l’impresario propose come soggetto Il barbiere di Siviglia, subito approvato.
La prima rappresentazione ebbe luogo il 20 febbraio 1816 al Teatro Argentina a Roma e terminò tra i fischi. Il clima generale era di totale boicottaggio, dovuto ai sostenitori della versione dell’opera di Paisiello, favorito anche dall’improvvisa morte dell’impresario del Teatro Argentina.
Già dalla seconda recita il pubblico acclamò l’opera di Rossini, portandola a oscurare la precedente versione di Paisiello e divenendo una tra le opere più rappresentate al mondo.


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