08 luglio 2019

Le “divine sproporzioni”, ovvero quando si sottovaluta la bellezza di Lecco

Se Antonio Stoppani si ripresentasse nella sua città non riusciremmo neppure a immaginare la sua reazione
Riceviamo e pubblichiamo::
Lo storico edificio dove ebbe i natali Antonio Stoppani si sviluppa su tre livelli sopra il porticato prospiciente piazza XX Settembre a Lecco.
E’ rimasto immutato dal giorno della dipartita dell’insigne geologo, tuttora riconoscibile da una targa e da un grosso medaglione bronzeo posti in bella vista all’estremità sud della facciata.
Piazza XX Settembre per la sua conformazione risulta essere assai anomala, parere da me condiviso con l’architetto Bruno Bianchi, la cui scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile nel mio cuore.
E’ stato scritto tanto in questi giorni su quell’impalcato (dehor) attiguo alla facciata della casa sopracitata, al cui interno è stato aperto un esercizio pubblico con tanto di targa orientaleggiante non mosaicata (ma di fattura somigliante al cartongesso) sotto il “porticato plurisecolare” e non desidero aggiungere altro.
Aristide Angelo Milani
Ma a balzare all’occhio di tutti è la smisurata superficie occupata da un prefabbricato in legno massiccio laccato che si articola dal porticato fino alla mezzeria nel tratto dove la piazza si restringe ulteriormente.
Di fronte a un simile precedente lo scenario ipotizzabile è che tutti gli altri esercenti richiedano la medesima autorizzazione e a questo punto verrebbe decisamente violata l’intrinseca natura della piazza a tutto vantaggio di una scelta prettamente commerciale e non turistica.
Fino a pochi anni dopo la “presa di Roma” (la famosa breccia di Porta Pia) era chiamata “Piazza mercato” (del mercoledì e del sabato), l’arcisecolare mercato che si è protratto sino al marzo del 2000 per poi lasciare spazio a innovative realtà commerciali.
Sono comparse, infatti, le tende avvolgibili e gli ombrelloni a ridosso degli esercizi volti alla ristorazione che, all’evenienza, si ritraggono e la piazza si svuota, lasciando immutato lo spazio temporaneamente concesso agli assegnatari.
Ad amareggiarmi maggiormente è il fatto che gli amministratori locali abbiano sottovalutato l’incomparabile bellezza di questa nostra cittadina lacustre, immortalata per giunta da uno tra i più famosi romanzi della letteratura nazionale.
Aristide Angelo Milani - Lecco
 

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