10 novembre 2021

“MotivexLab” e “Gilardoni raggi X”, il coraggio di scommettere sulla tomografia industriale

Fattore umano e tecnologia, un binomio inscindibile. E un progetto scritto a caratteri indelebili sulla passione e sulla competenza


 

di Claudio Bottagisi

Lei, laureata in scienze politiche, da sempre ama scrivere. Un sogno? Certo, un bellissimo sogno cullato fin da bambina e divenuto realtà, perché nel corso di questi ultimi anni ha avuto l’opportunità di pubblicare non uno soltanto ma più di un libro. Lui, ex pilota di rally, è stato ed è tuttora “divorato” dalla passione per le auto. E dall’ossessione della velocità.

Insieme, Elisabetta Ruffino e Paolo Pollacino dirigono “MotivexLab”, laboratorio fondato ad Avigliana, in Piemonte, che ha rivoluzione il mercato della tomografia computerizzata industriale, metodologia diagnostica adattata appunto alle applicazioni industriali e tale da consentire il controllo di qualità dei materiali per l’automotive.

Una realtà in continua crescita e una clientela rappresentata di fatto da tutti i poli automobilistici italiani. “MotivexLab” ha avuto in effetti il coraggio di scommettere e investire proprio sulla tomografia industriale e sulle sue potenzialità ed è l’unico laboratorio in grado di garantire la consegna dei report in 24 ore. Scaduto quel termine, il servizio viene offerto gratuitamente.

Un’idea rivelatasi da subito vincente e una meravigliosa sfida, raccolta ora dalla “Gilardoni raggi X” di Mandello Lario, leader a livello internazionale nei settori medicale, industriale e della sicurezza, attiva a partire dalla seconda metà degli anni Quaranta del secolo scorso.

Una nuova scommessa nata tre anni fa dopo un incontro tra Paolo Pollacino e Stefano Locatelli, responsabile commerciale dell'azienda mandellese, e di fatto già vinta. Coraggiosa fu l’iniziativa dell’ingegner Arturo Gilardoni di puntare sulla qualità e sull’innovazione grazie a laboratori di ricerca altamente qualificati.

Elisabetta Ruffino di "MotivexLab".


Una scommessa, si è detto, quella di Ruffino e Pollacino, che hanno immaginato da subito un nuovo paradigma cliente-fornitore, con procedure di lavorazione che seguono i più avanzati standard di qualità e dove essere rigorosi è la prima regola, sempre. Ma partendo dal concetto, caro proprio all’ingegner Gilardoni, secondo cui “nessuno nasce maestro”. Si può però diventarlo con la buona volontà, lo studio e il lavoro.

Poi un’altra regola: mettere l’uomo al centro, perché la persona è importante anche se a volte, oggigiorno, ciò può far paura. Lo ha sottolineato martedì 9 novembre in “Gilardoni” proprio Elisabetta Ruffino. “Un’impresa, in qualunque settore operi, è composta innanzitutto dalle donne e dagli uomini che vi lavorano - ha detto nella sua accattivante presentazione del progetto avviato e portato avanti con l’azienda mandellese - e anche le indagini sulla componentistica per l’automotive non possono prescindere da questo concetto”.

Insomma un binomio inscindibile, quello tra fattore umano e tecnologia. E un progetto scritto a caratteri indelebili sulla passione, sulla competenza e appunto sul coraggio, così da ottenere “tutto e subito”, inteso come grido di battaglia di chi non si accontenta, di chi non vuol rinunciare a sognare e a puntare sul futuro.

Marco Taccani Gilardoni, amministratore delegato di "Gilardoni raggi X".


Ci sono uomini di valore, dietro l’idea della tomografia industriale. “Oltre ad Arturo Gilardoni - ha spiegato sempre Elisabetta Ruffino - anche Adriano Olivetti e Enzo Ferrari”. “Tre coraggiosi imprenditori - ha specificato - e altrettanti colori: il rosso, il bianco e il nero. Il rosso è la tonalità della passione e, pensando alla Ferrari, dell’orgoglio italiano nel mondo, il bianco è il colore della sincerità e della competenza, dell’essere chiari in ciò che si fa. Infine il nero, simbolo del coraggio e dei ribelli. E di quelli che vogliono e sanno esplorare”.

“Il risultato ottenuto ci inorgoglisce ed è soltanto il primo passo di una collaborazione con “MotivexLab” che continuerà e che scriverà altri capitoli”, ha detto Davide Baratto, chief operating officer di “Gilardoni”. E Marco Taccani Gilardoni, amministratore delegato dell’azienda, ha evidenziato il concetto di umanità e valorizzazione della persona scaturito dalla collaborazione con il laboratorio piemontese di Ruffino e Pollacino.

“Per offrire alla clientela un servizio ottimale avete saputo scegliere e indicare un percorso - ha detto rivolgendosi direttamente a loro - e in questo senso il vostro è un esempio fantastico e in quanto tale da seguire”.

Davide Baratto, chief operating officer di "Gilardoni", ed Elisabetta Ruffino.









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