Venerdì scorso le classi prime e terze della scuola secondaria di primo grado “Alessandro Volta” di Mandello Lario hanno incontrato Matteo Bonacina. L’iniziativa era inserita nel calendario del settimo Festival della letteraura. A presentare Matteo ai ragazzi è stato l’assessore comunale all’Istruzione e alla cultura, Doriana Pachera.
Matteo è un ragazzo di 28 anni con la sindrome di Down nato a Lecco, dove vive con la famiglia e dove lavora alla scuola primaria paritaria “Pietro Scola”. L’incontro è stato condotto proprio da Matteo, il quale ha raccontato la sua esperienza familiare, lavorativa e sportiva e la sua partecipazione alle attività svolte da varie associazioni presenti sul territorio.
Ha anche esposto il suo curriculum scolastico a partire da quando era molto piccolo. La mamma, infatti, ancora prima del compimento dei 6 anni su consiglio di esperti lo aveva supportato in modo adeguato per avviarlo all’apprendimento della letto-scrittura. In tal modo a scuola Matteo non ha incontrato particolari difficoltà. Dopo la secondaria di primo grado si è iscritto all’Istituto “Bertacchi”, che ha frequentato con successo diplomandosi con 91/100.
Tante sono state le domande poste dai ragazzi tra cui quelle relative agli sport che Matteo pratica. “Sono un ragazzo molto sportivo - ha risposto - pratico il nuoto in tutti gli stili e il karate, disciplina in cui sono cintura blu”. Matteo ha dato dimostrazione di ciò eseguendo un kata, ossia una sequenza di movimenti prestabiliti che vanno eseguiti in modo preciso e ripetitivo e che rappresenta una combinazione di tecniche di combattimento, lasciando tutti stupiti per la complessità dell’esercizio. Ha poi aggiunto: “Lo sport che preferisco e che seguo con passione è il basket”.
Matteo Bonacina ha fatto ascoltare agli alunni la canzone di Luigi Tenco “Se stasera sono qui”, da lui proposta utilizzando il linguaggio dei segni. A seguire tutti gli alunni, i docenti e l’assessore hanno ripetuto i gesti con precisione e entusiasmo. Ha poi fatto ascoltare “Sono quello che sono” di Eugenio Finardi, la sua canzone preferita per il messaggio che porta con sé: Sono quello che sono e non quello che vuoi… sono quello che sono e forse quello che non vorrei, ma potrei anche cambiare se tu mi aiuterai.
Al termine l’assessore Pachera si è rivolta ai ragazzi chiedendo loro se fosse meglio essere tutti uguali o tutti diversi e se ognuno deve essere se stesso oppure come gli altri lo vorrebbero. Si è giunti alla conclusione che la diversità è ricchezza e che tutti dobbiamo proporci agli altri così come siamo, continuando a migliorarci ma tenendo come riferimento sempre e comunque se stessi.
Per finire le foto di gruppo, mentre gli alunni scandivano a gran voce il nome di Matteo.
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