04 aprile 2020

Il sindaco Cassinelli e i buoni spesa: “Dervio non darà mai soldi a chi spaccia e vende morte”

Nell’autocertificazione per la richiesta dei contributi incluso un punto in cui il richiedente deve dichiarare che nel nucleo familiare non vi sono persone condannate per reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti, per associazione mafiosa e per reati in materia di evasione fiscale
Anche il Comune di Dervio vara le modalità per l’attribuzione dei buoni spesa previsti dal decreto di fine marzo del presidente del Consiglio dei ministri per sostenere le persone più in difficoltà in questo periodo di emergenza conseguente alla diffusione dei contagi da coronavirus.
I criteri per la distribuzione di questi aiuti sono stati individuati in data odierna dalla giunta. Destinatari saranno quei nuclei familiari con introiti presunti, per il corrente mese di aprile, non superiori a 500 euro per un nucleo fino a 4 persone e oltre e non superiori a 250 euro per nuclei fino a due persone (senza altre liquidità disponibili).
Il nucleo familiare non deve inoltre avere sul conto corrente una liquidità superiore a 3.000 euro alla data del 31 marzo 2020.
L’entità del contributo è prevista in 100 euro per ogni componente del nucleo familiare, fino a un massimo di 600 euro.
Ciascun buono avrà un valore di 25 euro e avrà validità fino al prossimo 30 giugno.
L’istanza con cui viene dichiarata la situazione di bisogno e contestualmente richiesta l’assegnazione del buono spesa è disponibile sul sito Internet del Comune di Dervio e dovrà essere presentata via e-mail all’indirizzo assistente.sociale@comune.dervio.lc.it.
Chi non dovesse avere un proprio indirizzo di posta elettronica può contattare telefonicamente l’assistente sociale al numero 366-21.40.367, attivo dal lunedì al giovedì dalle ore 10 alle 12.30 e dalle 14 alle 15.30.
Le domande vanno presentate entro la mezzanotte di mercoledì 8 aprile.
Nel modulo di autocertificazione appositamente predisposto il Comune di Dervio ha incluso un punto in cui il richiedente dichiara che nel proprio nucleo familiare non vi sono persone condannate, con sentenza passata in giudicato, per reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti, per associazione mafiosa e per reati in materia di evasione fiscale.
“Abbiamo inserito questo punto nell’autocertificazione - spiega il sindaco, Stefano Cassinelli - perché non vogliamo dare soldi a chi ha commesso simili reati e dunque potrebbe disporre di soldi in nero o, peggio, vende morte”.
“Naturalmente su quanto dichiarato - aggiunge il primo cittadino - verranno effettuati controlli di veridicità e chi dovesse certificare il falso sappia che commetterà un reato perseguibile a norma di legge. Ripeto, Dervio non darà mai soldi a chi spaccia”.   

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