18 aprile 2020

Oscar Ongania dall’ospedale da campo di Bergamo: “Se ci richiameranno, noi ci saremo”

Il mandellese, nel capoluogo orobico con altri alpini della sezione di Lecco: “Chi decide di vivere simili esperienze elimina la parola difficoltà dal proprio vocabolario”
(C.Bott.) Una spaghettata aglio, olio e peperoncino, qualche canto in compagnia nel cuore della notte e fino all’alba di questa mattina. E questa sera il rientro, dopo la prima esperienza all’ospedale da campo allestito dall’Ana a Bergamo per sfidare il coronavirus.
Gli alpini dei gruppi Ana di Lecco si apprestano a chiudere un altro capitolo (ma molti altri se ne apriranno, fin dalle prossime settimane) della loro storia scritta sulla solidarietà e sull’aiuto a chi è più in difficoltà, come in queste settimane di emergenza sanitaria.
Lo spirito che anima da sempre le penne nere ha toccato il cuore anche del capoluogo orobico, uno tra i più colpiti dall’offensiva sferrata dal Covid-19. E a prevalere, una volta di più, sono stati lo spirito di gruppo, l’efficienza e la disponibilità degli alpini, capaci di svolgere gli incarichi in ogni circostanza loro affidati con professionalità e al tempo stesso con semplicità.
E’ stato così, dalla vigilia di Pasqua fino ad oggi, anche a Bergamo. E sarà certamente così anche quando le penne nere torneranno in quell’ospedale di campo. A confermarlo sono le parole di Oscar Ongania, alpino del gruppo di Mandello. Lui c’era, anzi lui c’è in questa ennesima sfida. “Tutti hanno svolto il loro compito con convinzione e determinazione”, racconta dalla città orobica. “Difficoltà? Nessuna - non esita a dire - semplicemente perché chi decide di vivere simili esperienze elimina la parola difficoltà dal proprio vocabolario”.
“Le cose, poi, anche a qui a Bergamo venivano da sole - aggiunge - e fondamentale è stato anche in questo caso saper sdrammatizzare e fare ciò che potevamo pensando esclusivamente a chi sta peggio di noi”.
“Il resto - osserva sempre Oscar, fedele interprete del pensiero di tutti gli altri alpini - l’ha fatto l’unione che lega da sempre ogni penna nera”.
La piccola festa nel cuore della notte, si è detto. Poi via all’ultimo turno, che finirà oggi alle 13. “Consapevoli - conclude Ongania - di essere un grande gruppo e felici di farne parte. E pronti naturalmente, al pari degli amici delle sezioni di Brescia e di Varese, a rispondere alla prossima chiamata. Perché se qui avranno bisogno degli alpini, noi ci saremo!”.

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