16 aprile 2020

L’addio della terra lariana a Luis Sepúlveda, cittadino onorario di Lecco

Il sindaco Brivio:Cantore di quella Patagonia tanto cara all’alpinismo lecchese, era un uomo ispirato da un ideale di letteratura intesa quale missione in difesa dei deboli e dei dimenticati
Ottobre 2015. Il sindaco di Lecco, Virginio Brivio, consegna allo scrittore cileno la cittadinanza onoraria.
Era il mese di ottobre del 2015 quando, nell’ambito della consegna del Premio internazionale “Alessandro Manzoni” alla carriera organizzato da “50&più” di Confcommercio, il consiglio comunale di Lecco si riuniva in seduta straordinaria presso il Teatro della Società e conferiva allo scrittore cileno Luis Sepúlveda, scomparso oggi in un ospedale di Oviedo dove era ricoverato da due mesi dopo aver contratto il coronavirus, la cittadinanza onoraria di Lecco.
“L’amministrazione comunale di Lecco - dice il sindaco, Virginio Brivio - esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Sepúlveda, amato cittadino onorario della nostra città, cantore di quella Patagonia tanto cara all’alpinismo lecchese, ma soprattutto uomo ispirato da un ideale di letteratura, intesa quale missione in difesa dei deboli e dei dimenticati, caratteristiche che lo hanno reso l’autore eccezionale del quale oggi piangiamo la scomparsa”.
“Al cordoglio della pubblica amministrazione - afferma dal canto suo il presidente del consiglio comunale, Giorgio Gualzetti - si unisce quello del consiglio comunale, che appunto non più tardi di cinque anni fa conferì allo scrittore la cittadinanza onoraria di Lecco”. 
Con il suo esordio - Il vecchio che leggeva romanzi damore, dedicato a Chico Mendes - Sepúlveda, che aveva 70 anni, regalò ai lettori un primo pezzo della sua intensa vita: sette mesi trascorsi nella foresta amazzonica con gli indios Shuar.
Nel ‘77, espulso dal Cile dopo due anni e mezzo di carcere, si era unito a una missione dell’Unesco per studiare l’impatto della civiltà sulle popolazioni native.

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