07 luglio 2020

I giardini pubblici chiusi e quant’altro. “Povera Mandello, come ti hanno ridotto?”

Giovanni Trincavelli: “A quanto pare le istituzioni hanno issato bandiera bianca e si assiste al rimpallo delle responsabilità. Non ci resta che piangere!”
Candidato sindaco alle elezioni comunali del 2015 a Mandello, Giovanni Trincavelli interviene nel dibattito seguito al provvedimento di chiusura dei giardini pubblici con la lettera che di seguito pubblichiamo:
A Mandello si usava dire una volta (e si usa ancora adesso) “veniamone a una”. Mi riferisco allo stato in cui “galleggia” il paese. Non è mia intenzione criticare gratuitamente chi tenta con fatica di valorizzare e monetizzare il patrimonio naturalistico di Mandello.
Siamo ben consci che per gran parte dei mandellesi il turista è ancora visto come una “seccatura” e per accontentare i cittadini elettori a volte il “compromesso” ha la meglio, ma non è una giustificazione accettabile per i vari maldestri interventi effettuati in questi anni.
Mi riferisco alla passeggiata pedonale da Terzo mondo in Poncia e agli accumuli di montagne di ghiaia nel letto del Meria. Penso anche al bar che sembra un ricovero per attrezzi, a costruzioni fuori luogo di strutture in zona Lido, alla squallida pavimentazione di piazza Garibaldi.
Da segnalare anche l’aria del paese, “arricchita” con le puzze dei forni. Ci mancava ora la ciliegina della chiusura dei giardini pubblici a lago (peraltro già vietati al calpestìo), con transenne e sorveglianza privata a pagamento.
A quanto pare le istituzioni hanno issato bandiera bianca. Sembra il rimpallo delle responsabilità. Sindaco, questore, polizia municipale, carabinieri, che tra l’altro in questo periodo non devono essere schierati a protezione del business degli stadi.
Ringrazio anticipatamente chi vorrà fornire ulteriori contributi e informazioni. Nell’attesa, non ci resta che piangere!
Giovanni Trincavelli

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