25 febbraio 2022

Il vescovo di Como: “Kiev è qui, in mezzo a noi. Si fermi al più presto la follia della guerra”

La sera di martedì 1° marzo in diretta streaming rosario guidato da monsignor Oscar Cantoni. L’invito a mettere una candela e un’immagine di Maria sul davanzale di ogni casa



“Guardiamo con dolore a quanto sta accadendo”. Queste le parole del vescovo della diocesi di Como, monsignor Oscar Cantoni, in riferimento alla situazione in atto in Ucraina.

“La guerra è sempre una sconfitta - aggiunge - Il costo umano di ogni conflitto in termini di vite umane, tensioni, divisioni, sofferenze e povertà da qualsiasi punto di vista lo si osservi è sempre troppo alto. La Chiesa di Como fa sue le parole della Conferenza episcopale italiana e della Conferenza delle Chiese in Europa, che condannano la decisione di ricorrere alle armi e fanno appello alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche e diplomatiche a livello internazionale, affinché si fermi al più presto la follia della guerra”.

“Ogni conflitto - osserva ancora il prelato - porta con sé morte e distruzione, lacera il tessuto sociale, causa milioni di profughi e minaccia la convivenza tra le nazioni. Dobbiamo rinnegare ogni discorso di odio, ogni riferimento alla violenza, per coltivare relazioni e propositi di pace che generano fraternità tra i popoli”.

“Esprimiamo fraterna vicinanza al popolo ucraino - aggiunge il vescovo Oscar - Kiev è qui, in mezzo a noi. Non possiamo non pensare alle migliaia di persone che sono partite dall’Ucraina e che ora sono in Italia, anche nella nostra diocesi. Sono soprattutto donne che hanno lasciato la loro casa e sono un aiuto fondamentale per centinaia di famiglie, in particolare nell’accudimento dei più fragili, e condividono con noi, quotidianamente, la preoccupazione per le loro famiglie lontane e isolate dalla guerra”.

Monsignor Cantoni annuncia altresì il suo incontro odierno, in forma privata, con  don Mykola Shcherbak, sacerdote greco-cattolico ucraino (di rito bizantino-ucraino), che collabora con la diocesi comasca ed è il riferimento spirituale per la comunità ucraina residente sul territorio “per rinnovare la vicinanza a tutti gli ucraini”.

Tutte le parrocchie della Chiesa di Como hanno nel frattempo aderito alla richiesta di preghiera e digiuno per la pace espressa da papa Francesco per il mercoledì delle ceneri, 2 marzo. Alla vigilia di quell’appuntamento, dunque martedì 1° marzo, in Duomo a Como - con inizio alle ore 21 - verrà recitato il rosario, trasmesso in diretta streaming all’indirizzo https://youtu.be/4NNzNOQN9gA.

“Dobbiamo credere fermamente nella forza della preghiera e dobbiamo chiedere con insistenza a Dio la grazia della pace - conclude il vescovo Oscar - La guerra in Ucraina, nel cuore dell’Europa, ci ricorda le decine di conflitti che infiammano il mondo, di cui non sappiamo nulla e che sono causa di tragedie umanitarie indicibili. Come cristiani dobbiamo essere uniti nella supplica: mai più la guerra”.

“Desidero ringraziare tutte le persone che ci sono accanto - dice dal canto suo don Mykola Shcherbak - Sono riuscito a sentire i miei familiari, stanno bene ma la paura è tanta, perché nessuno credeva che la situazione potesse precipitare così in fretta. Le tensioni ci sono da tempo. Quella della guerra, però, è una scelta tragica che tutti speravano non si realizzasse. Ho incontrato alcune signore che frequentano la messa domenicale: anche i loro cari stanno bene ma sono in preda all’ansia, perché le immagini che ci arrivano dai media sono la descrizione esatta di quello che sta accadendo. Una donna mi ha confidato che non dorme da giorni per la preoccupazione. Domenica pregheremo per la pace in Ucraina nella messa a San Donnino e rinnovo ancora il mio grazie per tutto il sostegno che stiamo ricevendo e che non ci fa sentire soli”.

Come segno di preghiera per la pace tutti sono stati intanto invitati a mettere sul davanzale della propria finestra una candela e un’immagine mariana rivolgendosi a Maria, regina della pace.

2 commenti:

  1. L'ipocrisia senza fine,si vergogni il caro vescovo, il primo con tutta la chiesa a discriminare i non vaccinati,povera chiesa.

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    1. Certo che la sofferenza mentale di voi no vax è impressionante....non vi fermate a ragionare neanche davanti a una guerra con tutte le sofferenze che porta con sé.

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