29 novembre 2022

Dalla sclerosi multipla alla danza. E ora anche il Lecchese culla il magico sogno di Ivan Cottini

Ivan Cottini sul palco dell'"Ariston" di Sanremo nel febbraio 2020 con Bianca Maria Berardi.



(C.Bott.) Aveva emozionato e commosso tutti, nel febbraio 2020, salendo sul palco del prestigioso Teatro Ariston di Sanremo nella serata finale del Festival. E introducendo la sua esibizione che avrebbe avuto il 75% di share (accanto a lui vi era la ballerina Bianca Maria Berardi), Amadeus aveva sottolineato la forza e il coraggio con cui stava lottando contro la sclerosi multipla e specificato che quella sua battaglia la esprimeva attraverso la danza “perché in quel modo - aveva detto il conduttore - lui sente di poter essere un esempio positivo per chiunque si trovi nella sua condizione”.

Ivan Cottini aveva poi danzato sulle note di Anche fragile di Elisa, lasciando dopo neppure 40 secondi dall’inizio della sua esibizione la carrozzina con cui si era presentato in scena. Alla fine, con il pubblico dell’“Ariston” in piedi a tributargli una standing ovation, aveva detto: “La diversità è bellezza, io ne ho fatto un’arte ed è un valore aggiunto per la società e soprattutto per la televisione”.
Classe 1984, marchigiano, Cottini lavorava come fotomodello quando all’età di 26 anni gli venne diagnosticata la sclerosi multipla. A quel punto lui scelse di prendere la strada forse più difficile, quella di vivere. Realizzò il suo sogno più grande, diventare padre. E scoprì la danza, che lo avrebbe portato a calcare teatri e palcoscenici prestigiosi quale appunto quello di Sanremo.
Della diversità Ivan ha insomma saputo fare un’arte, consapevole che “la diversità è ricchezza”. Lui stesso, come detto, l’aveva ricordato all’“Ariston” e ogni giorno Cottini continua a lottare per contrastare la progressiva perdita di autonomia, per non lasciarsi vincere e sopraffare dalle difficoltà e per trasmettere significativi messaggi di speranza. E di vita.




Per tre edizioni motivational coach ad “Amici” su Canale 5, opinionista su Rai 1, in scena in occasione della finalissima di “Ballando con le stelle” nel 2019 e a “Domenica In” nel giugno 2021, quest’anno ha intrapreso una collaborazione con Al Bano. A lui si deve anche la scrittura del libro Il volo della farfalla edito da Mondadori.
Nel 2018 il Presidente Sergio Mattarella gli ha conferito l’onorificenza di cavaliere al merito della Repubblica italiana e nei due anni successivi si è aggiudicato il premio “Magna Grecia Award” e, per Rai Cinema, il “Festival dei tulipani di seta nera”. Testimonial dell’Aism e di “Lucca senza barriere”, si è adoperato per l’acquisto di due mezzi di trasporto per disabili e ha partecipato a manifestazioni sportive. Tra queste ultime figurano la sfida paralimpica ai calci di rigore con Massimo Ambrosini nel luglio 2016, quella natatoria alla fine dello stesso anno con Filippo Magnini e, nel 2018, la staffetta-maratona di Telethon.
Un’attività intensa, nonostante tutto verrebbe da dire. E una tenacia e una forza di volontà contagiose che hanno “conquistato” in questi ultimi anni anche la Lombardia, territorio lecchese incluso. Da Lecco, da Mandello Lario, dalla Valsassina e da altri centri della provincia lariana i contatti con Ivan, anche e soprattutto attraverso Instagram, Facebook e altri canali social, si sono via via intensificati e ora proprio dal Lago di Como arriva un invito esplicito a partecipare alla prima edizione di “Respiri danzanti” che si terrà giovedì 15 dicembre all’Auditorium di Cerro Maggiore, in via Boccaccio 2, per iniziativa della delegazione Altomilanese di Legnano della “Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica” e dell’associazione sportiva dilettantistica “Ballet Art School”.
Special guest della serata, che sarà presentata da Sergio La Torre e che avrà inizio alle 20.30, sarà proprio Ivan Cottini. Sì, perché la sclerosi multipla non ha fermato il suo sogno. E perché lui continua a danzare e a regalare bellissime emozioni.
 

 

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