12 novembre 2022

Lierna e l'11 novembre. Preghiere, caldarroste e canestri per la tradizionale festa di San Martino




(C.Bott.) Ieri, 11 novembre, era San Martino di Tours. Nato da genitori pagani in Pannonia (l’attuale Ungheria) intorno al 316, fuggì di casa a soli 10 anni, incontrò una famiglia di cristiani e fu affascinato dal loro modo di vivere. Tornato a casa, fu però costretto a diventare un soldato, eppure continuò a dare testimonianza del suo nuovo stile di vita: rispettoso verso tutti, trattò il suo inserviente come un fratello.

Una volta congedato si recò a Poitiers presso il vescovo Ilario, che lo ordinò diacono e presbitero. Scelse la vita monastica e diede vita al più antico monastero conosciuto in Europa, a Ligugé. Nel 371 i cristiani di Tours lo acclamarono come loro vescovo.  E da allora Martino si dedicò all’evangelizzazione delle campagne.
Per Lierna la ricorrenza liturgica di San Martino coincide per tradizione con la festa che si celebra presso la piccola chiesa di epoca romanica che si trova percorrendo la strada che scende da Casate e arriva a Grumo.




Costruita nel 1868, custodisce all’interno un altare costruito con marmi policromi e una antica pala affrescata raffigurante la Vergine Maria con san Martino e sant’Ambrogio. Appena sopra, in un affresco ottocentesco, il Transito di san Giuseppe.
Lì, si è detto, ogni anno l’11 novembre coincide con una serata di preghiera, di riflessioni e di festa. E ieri, nella chiesa addobbata per l’occasione con gusto e raffinatezza dai frazionisti e negli spazi esterni all’edificio religioso, la tradizione si è rinnovata con la recita del rosario, la messa, il ricordo della vita e della figura del santo e con una serie di momenti gioiosi, che hanno mobilitato anche gli alpini del gruppo di Lierna.
L'incanto dei canestri, torte, caldarroste, vin brulé e altre bevande hanno riscaldato la serata. E regalato apprezzati momenti di condivisione.
 







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