13 gennaio 2019

L’addio di Mandello a Giuseppe Sacchi. Fu vicecomandante dei vigili


Di lui le cronache si erano occupate anni fa perché era uno dei pazienti sopravvissuti all’iniezione d’aria che gli era stata praticata dall’infermiera Sonya Caleffi
di Claudio Bottagisi
“Era una persona buona. Un amico, ancor prima che un collega fidato e benvoluto da tutti, sul lavoro come nella vita di ogni giorno. Fui io a portarlo a Mandello all’inizio degli anni Sessanta. Come me, lui era originario di Sala al Barro, frazione di Galbiate, e prima di raggiungermi a Mandello lavorava a Lecco. Io ho preso servizio nel 1960, lui l’anno successivo. Dopo qualche anno sono stato nominato comandante e lui era il mio “vice”. Già, su di lui potevo sempre contare. Nel 1991, tre anni prima di me, andò in pensione e nel ruolo di vicecomandante gli subentrò Egidio Basso. Non l’ho dimenticato e non lo dimenticherò”.

Angelo Missaglia, per lunghi anni alla guida della Polizia urbana di Mandello, ricorda con espressioni commosse Giuseppe Sacchi, morto nella notte tra venerdì e sabato a Mandello all’età di 85 anni.
“Si distingueva per la sua serietà e correttezza, oltre che per i suoi comportamenti sempre assolutamente lineari - aggiunge Missaglia - I mandellesi lo stimavano per il suo rigore. Sapevano che di lui ci si poteva fidare, perché era serio ed estremamente corretto. Già, quante giornate e quanti anni ho condiviso con lui in ufficio! Ora mi mancherà perché, torno a dire, era per me un grande amico”.
Giuseppe Sacchi (primo a sinistra) con la divisa di vigile. Quarto da destra, Angelo Missaglia.
Di Giuseppe Sacchi si erano occupate anni fa le cronache. Lui era infatti uno dei pazienti sopravvissuti alle iniezioni d’aria nelle vene praticate da Sonya Caleffi, l’infermiera killer comasca arrestata nel 2004 e in seguito condannata per l’uccisione di cinque pazienti e il tentato omicidio di altri due, tra i quali appunto Sacchi.
L’ottobre del 2004 è anche la data del manifestarsi della malattia che avrebbe segnato tutti gli anni successivi dell’esistenza dell’ex vicecomandante dei vigili di Mandello. “Aveva una grande passione per la montagna e per la cura dell’orto che aveva a Bologna di Perledo e a cui finché ha potuto ha dedicato tempo e attenzione”, ricorda la moglie, Graziana Faggi. “Già, condividevamo anche l’amore per l’orto, io e il caro Giuseppe - dice sempre Angelo Missaglia - e questa comune passione ci aveva avvicinato ancora di più”.
I funerali di Giuseppe Sacchi - che oltre alla moglie lascia i figli Monica e Mauro, quest’ultimo da trent’anni in servizio presso la Polizia di Stato a Lecco - si svolgeranno lunedì 14 gennaio alle 14.30 nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore.

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