12 gennaio 2019

“Nell’ombra della luna”, tamburi taiko nel segno di Daniele Chiappa

di Claudio Bottagisi
Un inedito e assolutamente originale viaggio tra le pagine di un libro scritto nel 2007 da Daniele Chiappa, il “Ciapìn”, per scoprire la montagna nei suoi aspetti più sacri e più emozionanti in un modo assolutamente inusuale, ossia attraverso i grandi tamburi giapponesi.
Quel libro aveva un titolo bello quanto accattivante, Nell’ombra della luna, ma pensava il sottotitolo - Storie di soccorso alpino - a chiarire per così dire ogni dubbio sulla… trama della pubblicazione, edita dalla Casa editrice Stefanoni di Lecco.
L’autore, si è detto, era Daniele Chiappa, classe 1951, scomparso nel 2008, alpinista di rango, legato a filo doppio proprio al Soccorso alpino, che l’ha portato a vivere esperienze indimenticabili e straordinarie, in parte raccolte in quello stesso libro.
Alpinista di rango, certo, tanto da essere stato uno dei conquistatori del mitico Cerro Torre - nel 1974 - con Casimiro Ferrari, Pino Negri e Mariolino Conti, senza dimenticare la scalata del ’75 alla Grande cattedrale del Baltoro, in Karakorum.
“Una fortuna sfacciata”, scrisse simpaticamente (e molto modestamente) il “Ciapìn” proprio sulle pagine del libro riferendosi appunto alla conquista del Cerro Torre dalla parete ovest.
Forse mai avrebbe immaginato, Daniele Chiappa, che il suo Nell’ombra della luna sarebbe divenuto uno spettacolo, esattamente con quello stesso titolo. Andrà in scena sabato 19 gennaio proposto da Taiko Lecco, associazione che promuove incontri, attività e appunto spettacoli con l’utilizzo di strumenti a percussione basati su un’antica arte giapponese, il taiko.
L’appuntamento è presso lo Spazio Teatro Invito, in via Ugo Foscolo 42, con inizio alle 20.45 (ingresso 9 euro).
La regia è di Giorgio Galimberti, protagonista della serata unitamente a Chiara Codetta, Tobia Galimberti e Samuele Galimberti.
La drammaturgia si deve ad Alberto Benini, altro nome che si lega in modo indissolubile alla montagna e al quale si devono pagine significative in particolare sulla storia dell’alpinismo lecchese.
Al 19 gennaio, allora, per una serata di emozioni. Nel segno dell’indimenticato “Ciapìn”.

Nessun commento:

Posta un commento