30 gennaio 2019

“Strada provinciale 72 pericolosa, non basta il limite dei 50 orari”


Da Lierna, riceviamo e pubblichiamo:
Con questa lettera voglio tornare su una richiesta, non certo personale, riguardante  un intervento adottato da molti altri Comuni e istituzioni provinciali per risolvere almeno  in parte il problema della sicurezza stradale.

Come precisa il Dm 6792 del  2001, dovrebbero essere considerate strade urbane di quartiere  le strade provinciali, statali o extraurbane secondarie che entrano nel centro urbano. In base a questa affermazione si dovrà  considerare il tratto stradale Sp 72 che attraversa il centro di Lierna come una “ strada urbana”, quindi trovare soluzioni possibili per risolvere il problema della grande pericolosità che persiste.
La facile soluzione, piuttosto pilatesca, prospettata di recente dal consigliere provinciale con delega alla viabilità  e ai lavori pubblici, Giampietro Tentori, secondo il quale basta mettere il limite di 50 chilometri orari nel tratto Abbadia Lariana-Colico, non risolve a mio parere il problema.
Già esistono cartelli di limite alla velocità che non vengono rispettati dalla maggior parte degli utenti della strada. E’ quindi una non-soluzione.
La richiesta di utilizzare “bande sonore” come dissuasori e avvertimento per automobilisti e motociclisti potrebbe invece essere un modo per ricordare che esistono punti  molto critici sulla Sp 72.
Ma all’assessore evidentemente non piacciono, pensa che possano disturbare le delicate orecchie degli abitanti!
E’ forse meglio il rumore assordante di decine di motociclisti che sfrecciano a 100 chilometri orari in curva ? Rumore a volte seguito dalle sirene delle ambulanze che vanno a raccogliere morti e feriti, risultato  di questo meraviglioso… sport?
Se le bande  sonore non sono gradite all’assessore, si potrebbe pensare a regolari rilevatori della velocità, oppure agli autovelox.
I dissuasori di velocità offrono un contributo attivo alla prevenzione degli incidenti stradali:  infatti visualizzano tramite un display a led la velocità del veicolo che sopraggiunge e, in conseguenza di tale rilevazione, evidenziano  un messaggio abbinato di compiacimento o disapprovazione, o le possibili sanzioni amministrative cui l’automobilista può incorrere, come ad esempio gli eventuali punti tolti dalla patente.
E’ importante sottolineare che il dissuasore di velocità ha una funzione educativa, non sanzionatoria. Tuttavia non mancano casi in cui il dissuasore sia utilizzato dalla polizia in integrazione a sistemi autovelox, oppure sia affiancato nelle vicinanze della stessa pattuglia stradale.
Credo sia più produttivo cercare  soluzioni  dibattendo il problema con la cittadinanza invece di chiudere qualsiasi discorso con frasi del tipo “non ci sono soldi, non abbiamo le risorse per i controlli diretti” e “con tutta la buona volontà  la strada Sp 72 non è di nostra competenza”, eccetera.
Ma gli altri Comuni e Province come hanno fatto? Forse per trovare le risorse sono in grado di partecipare e quindi  compilare  bandi regionali ? Sanno progettare tenendo conto delle richieste dei cittadini e dunque svolgere il loro compito con impegno?
Ringrazio per l’ospitalità.
Emilia Lamperti

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