30 maggio 2020

Dervio. Scrive l’ex sindaco Macchi: “Occorre lasciar lavorare serenamente questa Giunta”

Gianmario Macchi, sindaco di Dervio dal 2004 al 2009.
L’ex sindaco di Dervio Gianmario Macchi, alla guida del paese dal 2004 al 2009, ci invia la lettera aperta che di seguito pubblichiamo:
“In qualità di ex sindaco di Dervio esprimo, con questa lettera aperta, il mio parere in merito a una situazione che giudico non più accettabile per il bene del nostro paese.
A un anno dall’inizio del mandato del sindaco Stefano Cassinelli, mi sento di poter esprimere un giudizio positivo sull’operato che il sindaco stesso, la Giunta e il suo gruppo hanno messo in atto specialmente a fronte di due maxi emergenze come quella dell’alluvione del 12 giugno 2019 e dell’attuale emergenza sanitaria legata al Covid-19, rispondendo in modo puntuale ai bisogni della comunità.
Di fatto, in 12 mesi di mandato l’amministrazione comunale si è potuta dedicare alla normale attività solo per 4 o 5 mesi ed è stata tuttavia spesso oggetto di attacco da parte del gruppo di minoranza che è intervenuto, con questioni di poco conto o inconsistenti, ostacolando la prosecuzione dell’ordinaria attività.
Non mi sarei aspettato dal gruppo di minoranza interventi con carte bollate e querele al posto di suggerimenti e critiche costruttive, che contribuirebbero invece alla creazione di un clima che ha come obiettivo il bene comune del nostro paese.
Ho avuto Cassinelli come avversario nella campagna elettorale del 2000 e come rappresentante di opposizione durante il mio mandato e posso esprimermi con sincerità nel dire che ho avuto un avversario leale che non mi ha mai sorpreso con colpi bassi o inaspettati.
Di fatto, la lista “Dervio viva” guidata da Cassinelli ha vinto le elezioni con ampio margine e si deve dare la possibilità a questa Amministrazione di lavorare con serenità, senza continui ostacoli. Saranno gli elettori derviesi a dare un giudizio a tempo debito sull’operato, ma la campagna elettorale è finita da tempo e dobbiamo far sì che questo gruppo possa lavorare per il nostro paese”.
Gianmario Macchi

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