27 ottobre 2020

Varenna. Si interviene sull’ingresso cimiteriale e sulla lapide dedicata ai caduti



“Il decoro urbano di Varenna è sempre stato, per questa amministrazione comunale, una priorità. Prova ne sia il recente rifacimento della pavimentazione della passerella intitolata a Giorgio Monico. Altri importanti tasselli, tra le opere programmate, riguardano la sistemazione dell’ingresso cimiteriale, in stato di degrado per la cattiva conservazione degli intonaci complessivi e in particolare dei decori interni che caratterizzano la bella architettura  di fine Ottocento, nonché il restauro della piastra marmorea dedicata ai caduti, alla base del campanile della chiesa di San Giorgio e rivolta verso la piazza”.

Mauro Manzoni, sindaco di Varenna, fa questa premessa per annunciare che allo scopo di affrontare al meglio i previsti interventi conservativi è stato conferito un incarico alla ditta “La Torre restauri” di Torre Boldone, che opera da anni nel settore della manutenzione dei beni storici e artistici e che ha già eseguito - in relazione al primo degli interventi citati - una serie di sondaggi per individuare in modo scientifico le cause principali del degrado, così da predisporre un progetto di restauro che sarà condiviso dall’ufficio della locale Soprintendenza.

“L’esame del portico d’ingresso del cimitero varennese - spiega Manzoni - ha rivelato in particolare problemi legati alle lacune della pellicola pittorica, ai distacchi degli intonaci e alla formazione di efflorescenze saline, con messa in evidenza degli strati costituenti il supporto di base delle murature. La stessa pellicola pittorica delle immagini e delle decorazioni, caratterizzata da una stesura a secco con colore a calce, è stata ampiamente degradata nel tempo per le infiltrazioni di acqua e a causa dell’utilizzo di materiali non idonei nel corso di precedenti restauri”.


 

Anche la lapide commemorativa dei caduti disegnata dal varennese Carlo Scanagatta intorno al 1922 e realizzata in marmo bianco di Musso dallo scultore toscano Poli si trova  in stato di precarietà, sia nella parte marmorea sia in quella bronzea, costituita dai fastigi e dalle ghirlande.

“La stessa bella statua della Vittoria e la lastra di supporto - osserva sempre il primo cittadino - sono state invase da sostanze carboniose e da muffe organiche causate dal ricorrere degli eventi meteorici, oltre che dalla rottura del canale di gronda del campanile, che scarica le acque piovane direttamente sul monumento. Il tutto unito all’inquinamento causato dal traffico di passaggio”.


 

Anche su questa opera è stata eseguita un’accurata indagine dalla ditta incaricata, che ha redatto un progetto che - tramite opportuni trattamenti come la pulitura, la stuccatura e il ripristino delle parti ammalorate, fino a una protezione conservativa -ridarà al monumento il suo originario aspetto, rinnovando lustro al paese e perpetuando il ricordo verso i concittadini che tanto hanno dato alla patria e alla comunità locale.




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