13 dicembre 2020

L’addio a Ornella Valli. “Ciao guerriera, ci hai insegnato che non ci si deve arrendere mai”

La mandellese morta questa settimana all’età di 60 anni aveva affrontato e superato nell’83 l’esperienza del trapianto. E sette anni dopo era nata Stefania

Ornella Valli in un'immagine serena che la ritrae in Val Masino durante un'escursione.


(C.Bott.) “Era una guerriera, la mia instancabile guerriera”. Carlo Castelnuovo parla di Ornella Valli e lo ripete una, due, tre volte: “Era una guerriera e questo dice tutto di lei”.

Sua inseparabile compagna nella vita di ogni giorno, Ornella aveva 60 anni e una grande voglia di vivere, nonostante tutto. Nonostante quella grave malattia ai reni manifestatasi quando lei aveva soltanto 18 anni, nonostante cinque anni di dialisi affrontati nel reparto Nefrologia dell’ospedale di Lecco con coraggio e, incredibile a dirsi, con il sorriso. E con la voglia di ripartire, prima o poi. Di ricominciare a vivere.

Ha una data, quella ripartenza: il 1983, l’anno del trapianto. Tutto era andato per il meglio e per lei (ma certamente anche per Carlo, con il quale dall’anno successivo sarebbe andata a convivere) iniziava il nuovo corso. C’era spazio, da quel momento, per concretizzare tante speranze. E per nuovi progetti di vita. Uno, il più bello e più atteso, la nascita di Stefania, venuta al mondo nel 1990 e dunque oggi trentenne.

Dovevano passare, da quel 1990, altri cinque anni di serenità e di una vita assolutamente normale. Poi però, nel ’95, ecco ripresentarsi i problemi renali. Ed ecco di nuovo lo spettro dei trattamenti di emodialisi, da affrontare tre giorni a settimana, ogni volta per quattro ore.

Eppure Ornella neppure allora ha abbassato la guardia. Ha continuato a combattere (“proprio come fa una guerriera”, insiste Carlo) nonostante pochi anni dopo fossero subentrati altri seri problemi, a partire da un infarto. A quel punto ipotizzare un nuovo trapianto diventava pressoché impossibile.

E' il 1990, sette anni dopo il trapianto Ornella diventa mamma di Stefania.


Ma quella giovane donna, che a Mandello aveva sempre vissuto a Molina prima di trasferirsi vent’anni fa in zona lago, non si era comunque arresa. E soprattutto aveva continuato a sorridere alla vita e a guardare avanti, nonostante appunto dal ’95 ad oggi (come dire, ininterrottamente per altri 25 anni) abbia dovuto convivere con la dialisi. Nel frattempo, nel 2013, le nozze con Carlo e l’ufficializzazione della loro unione.

Questa settimana l’insorgere di nuovi problemi e il ricovero in ospedale. Mercoledì l’ultima dialisi poi il suo cuore, stremato da tante sfide, ha cessato di battere.

“Ornella mi ha insegnato a non arrendersi mai e a essere sempre positivi”, dice Carlo trovando a sua volta la forza di sorridere. Un messaggio e una lezione di vita anche per Stefania.

Nelle parole del marito c’è posto per un “grazie”, sentito e sincero. Lo rivolge, Carlo, ai volontari del “Soccorso bellanese”. “Sono stati disponibilissimi - dice - e hanno dimostrato grande umanità. Da ormai un anno Ornella non poteva camminare e loro l’hanno sempre accompagnata da casa fino all’ospedale, per poi riportarla al suo domicilio una volta terminata la seduta di dialisi. Con loro si era creato un rapporto di stima e di fiducia significativo e importante, non soltanto per lei ma anche per me e per Stefania”.

Ornella Valli lascia due fratelli, Lorenzo e Renato. Anche a loro e a tutti quelli che l’hanno conosciuta rimarrà il ricordo di una donna forte. Di una “guerriera”, appunto.

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