19 dicembre 2020

Dervio. Seicento firme per dire no alla costruzione di un tempio crematorio in paese

Il gruppo consiliare di minoranza: “La questione sta a cuore a tutti i residenti e la contrarietà al progetto è trasversale a ogni schieramento”



Raccolte di firme, oggi a Dervio, contro l’ipotizzata costruzione di un tempio crematorio in paese. Sull’argomento, il gruppo consiliare di minoranza “Insieme per Dervio” ha diffuso in serata questa nota:

Grande successo per la prima uscita della raccolta firme contro la previsione di forni crematori a Dervio. Sono stati oltre 500 i cittadini (in gran parte residenti, qualche altro con il domicilio in paese) che hanno firmato in sole 4 ore ai 5 tavolini distribuiti per il paese, in una mattinata con qualche goccia di pioggia di un periodo difficile come l’attuale, in considerazione del quale la raccolta è stata effettuata attuando condizioni di massima sicurezza. Alla fine del pomeriggio il numero è ulteriormente salito, sfiorando quota 600.

La raccolta firme è stata avviata da decine di persone soltanto in parte riconducibili al gruppo consiliare di minoranza, a dimostrazione del fatto che la questione sta a cuore a tutti i derviesi e che la contrarietà al progetto è trasversale a ogni schieramento.

Il numero di firme è approssimato sicuramente per difetto in quanto alcuni moduli non sono stati ancora completati e restituiti e chi non ha potuto firmare può rivolgersi a una delle persone presenti questa mattina ai tavoli.

Un nuovo punto di raccolta verrà allestito martedì mattina, 22 dicembre, lungo via don Penati, prima della piazza del mercato, e se necessario verranno successivamente proposte altre occasioni.

Per quanto riguarda il merito della vicenda, la Giunta sta purtroppo tirando dritto nell’approvare la delibera propedeutica alla realizzazione dei forni da inviare in Regione (sempre che non l’abbia già fatto), mentre - anche a seguito delle nostre segnalazioni e della sollevazione popolare in atto - di questa vicenda (anche per le singolari modalità con cui è stata portata avanti dall’Amministrazione) si discuterà a diversi livelli, comprese le massime sedi istituzionali del Parlamento e di qualche ministero, grazie all’autonoma iniziativa di qualche parlamentare.

Per far comprendere a quale livello si stia abbassando l’Amministrazione per difendere un progetto che ogni giorno risulta sempre più indifendibile, il sindaco è riuscito a costruire una polemica anche sull’autorizzazione concessa per l’occupazione di 2 metri di suolo pubblico per la posa dei tavolini, che secondo lui avrebbe “messo in difficoltà gli uffici già in sofferenza”.

Ricordiamo al sindaco che non è certo l’Amministrazione a concedere a propria discrezione l’occupazione di suolo pubblico, ma che fortunatamente è un normale atto di competenza degli uffici e che la compilazione delle 7 righe di testo di autorizzazione da inserire in un file sicuramente già predisposto non avrà di certo mandato in sofferenza alcun ufficio.

Ma soprattutto gli ricordiamo che per alimentare le sue polemiche gratuite non dovrebbe utilizzare gli strumenti di comunicazione istituzionale del Comune, come invece ha fatto inviando un messaggio assolutamente tendenzioso sia nel gruppo WhatsApp comunale (istituito con ben altre motivazioni) sia sulla pagina Facebook del Comune.

Prima di parlare di regole e di disponibilità al confronto dovrebbe ad esempio spiegare come mai si rifiuti da 22 giorni di rispondere all’interrogazione presentata sull’argomento in consiglio comunale, dopo che ne aveva impiegati ben 49 per consegnare ai consiglieri la documentazione relativa alla vicenda. Ma questa volta i derviesi, di fronte alla democrazia negata, se la stanno evidentemente costruendo da soli.

Gruppo consiliare “Insieme per Dervio”

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