31 dicembre 2020

Bellano e Vendrogno. A mezzogiorno di Capodanno i rintocchi a festa delle campane

Da 26 campanili un unico suono, una sola armonia per ricordare la storica fusione per incorporazione di un anno fa e augurare a tutti un sereno 2021



(C.Bott.) Ricordare una fusione storica per il Lario qual è stata quella di Vendrogno con Bellano. Una fusione per incorporazione che risale esattamente a un anno fa, dopo che l’avvio della relativa procedura era stato approvato in sede di consiglio comunale nell’aprile 2019.

Un vero e proprio evento, per le due comunità locali, scandito il 1° gennaio 2020 dai rintocchi a festa delle campane di tutti i campanili delle 26 chiese dei due paesi. “Un atto simbolico - aveva spiegato in quell’occasione il sindaco, Antonio Rusconi - perché se è vero che il campanile è spesso metafora di confine e di separazione, di campanilismo appunto, in questo caso i rintocchi all’unisono di tutte le campane vogliono coronare l’unione tra due nostre comunità”.

Quell’iniziativa era stata particolarmente apprezzata. Da qui l’idea di riproporla in occasione del Capodanno 2021, non soltanto per ricordare quella fusione ma anche per dare il benvenuto a un nuovo anno che possa essere di speranza e di rinascita, dopo i mesi tanto difficili che ci lasciamo alle spalle.

Così domani, a mezzogiorno in punto, quei 26 campanili (13 sul territorio di Bellano, altrettanti su quello di Vendrogno) suoneranno a festa. 26 campanili, già, un piccolo ma significativo “record” per un comune esteso per 24 chilometri quadrati.

Il sindaco Antonio Rusconi.


“Insieme stiamo dimostrando che tanti campanili sono una ricchezza e non una difficoltà - è il messaggio indirizzato alla cittadinanza dal sindaco Rusconi - e quella di domani sarà un’armonia di suoni per scacciare idealmente la pandemia e tutti i momenti brutti e le paure che ci hanno accompagnato in questo 2020”.

Tante voci ideali, quelle di due comunità la cui collocazione geografica va dal lago alla montagna, dai 200 metri di Bellano ai 1.200 metri della chiesa di Camaggiore, la più alta.

Comunità e frazioni unite per produrre un’unica armonia. E con l’auspicio che il 2021 possa essere davvero un buon anno.

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