15 dicembre 2020

Mandello, aperto lo svincolo della Superstrada. Il sindaco: “Una piccola grande opera”

Inaugurata questa mattina la nuova bretella di collegamento tra la viabilità comunale e la “36”. L’assessore regionale Claudia Maria Terzi: “Infrastruttura importante perché potrà cambiare la vita di quanti la utilizzeranno”



(C.Bott.) “Oggi  inauguriamo questa nuova e attesa bretella. E’ una piccola grande opera, che vuol dire 20 minuti in meno per raggiungere l’Alto Lario lecchese, così come per farvi ritorno. E meno chilometri percorsi vuol dire anche meno pericoli, minori consumi e meno inquinamento. Un collegamento utile per i lavoratori di tutto il circondario che partono da Mandello diretti verso le aree industriali della Bassa Valtellina e per quei residenti nei territori a nord del nostro paese che lavorano da noi”.

Riccardo Fasoli, sindaco di Mandello, ha introdotto così, questa mattina poco prima delle 11, l’inaugurazione del nuovo svincolo della Superstrada 36 in località Maggiana. Un’opera viabilistica anche discussa e concretizzatasi non senza aver dovuto superare qualche difficoltà, come ha ammesso lo stesso primo cittadino. “Un lavoro lungo - ha detto - partito nei primi anni Duemila, rimasto fermo per un decennio e faticosamente ripreso in quest’ultimo lustro”.

Quindi un numero - 195 metri - e una cifra - 610.000 euro - per dire di “un intervento a conclusione di opere ben più impegnative realizzate ormai vent’anni fa durante la costruzione delle due aree di servizio lungo la Statale 36”.

Il sindaco di Mandello, Riccardo Fasoli, durante il suo intervento.


Un’opera discussa, si è detto. “E’ diventata una bandiera politica - ha osservato al riguardo il primo cittadino - definizione spesso anteposta ai reali benefici in termini di mobilità che questa infrastruttura genera”.

Ecco allora Fasoli sottolineare come “da oggi Mandello può intercettare il flusso turistico straniero che gravita sulle aree a nord del Lago e proporsi come comoda tappa intermedia sulla direttrice Svizzera-Milano”.

Poi un pensiero per Gino Carizzoni, presidente onorario del “Paese di tutti”, scomparso l’altra notte all’età di 89 anni. “Teneva particolarmente a quest’opera - ha detto - e oggi avrebbe voluto essere qui accanto a noi per il taglio del nastro. Voleva esserci anche Lazzaro Poletti con la “coreografia” delle sue bandiere europee, ma la situazione in atto non gli ha purtroppo consentito di attuare il suo piano”.

L'intervento del prefetto Castrese De Rosa, primo a sinistra.


Dopo il sindaco, che nel suo intervento non ha mancato di ringraziare la Regione Lombardia che ha finanziato il 50% dell’opera e l’Anas, è toccato al presidente della Provincia, Claudio Usuelli, evidenziare il significato di questo nuovo collegamento viario, “per la progettazione del quale - ha specificato - l’ente che presiedo ha messo a disposizione il suo know-how, ossia il nostro valore aggiunto”.

A complimentarsi per il traguardo conseguito è stato successivamente il prefetto di Lecco, Castrese De Rosa, a giudizio del quale “quando le istituzioni sanno mettersi insieme ottengono risultati importanti”. “Sono sul Lario da neppure due mesi - ha aggiunto - ma ho già capito di cosa sono capaci i lecchesi”.

“Questa è un’infrastruttura che può sembrare piccola - ha affermato dal canto suo l’assessore regionale alle Infrastrutture, trasporti e mobilità sostenibile, Claudia Maria Terzi - ma che è invece importante perché potrà cambiare la vita di quanti la utilizzeranno”. “E’ vero, queste opere spesso dividono - ha aggiunto - ma una volta realizzate tutti le utilizzano e tutti ne beneficiano”.

Quindi il taglio del nastro, presenti tra gli altri il pluricampione olimpico Antonio Rossi, attuale sottosegretario regionale con delega ai grandi eventi sportivi, il questore di Lecco Alfredo D’Agostino e i consiglieri regionali Mauro Piazza e Antonello Formenti. Poi il via libera alle prime auto. Lo svincolo di Maggiana della “36” è realtà.
















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