08 ottobre 2022

Cascina don Guanella e la casa dell’autonomia. “Ognuno di noi è un tassello di un’opera più grande”

Annalisa Sara Doris a Valmadrera alla cerimonia inaugurale: “Vedere ciò che germoglia dall’esistenza di mio padre Ennio dà un senso anche alla mia vita”




(C.Bott.) L’ultima riflessione della cerimonia è affidata a un pensiero di san Luigi Guanella. A leggerlo è Alberto Cova. “Il meglio è faticare con assiduità”, ricorda il grande ex mezzofondista campione europeo dei 10.000 metri ad Atene nel 1982, iridato nell’83 a Helsinki e oro sulla medesima distanza ai Giochi olimpici di Los Angeles nel 1984.
C’è gran parte della filosofia operativa di “Casa don Guanella”, in quella frase. L’ennesima conferma la si è avuta oggi a Valmadrera nel giorno della “Barabina run”, gara di corsa in montagna ideata con l’intento di promuovere il progetto portato avanti dalla comunità educativa lecchese per l’accoglienza, la cura, la formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro di giovani a grave rischio di esclusione sociale.
Ma oggi, 8 ottobre, è anche il giorno dell’inaugurazione in località Piazza Rossè della nuova casa voluta per accogliere ragazzi maggiorenni al termine del loro percorso in comunità. Un punto di arrivo nel loro cammino di emancipazione e al tempo stesso un punto di partenza per una autentica integrazione sociale.



 
A Cascina don Guanella, dove l’offerta educativa è saldamente ancorata ai criteri di accoglienza, formazione e lavoro, nasce la “casa dell’autonomia”, costruita a tempo record (i lavori erano iniziati soltanto lo scorso febbraio) grazie a un progetto sostenuto dalla “Fondazione Mediolanum” e dalla “Fondazione Polli Stoppani”, che hanno condiviso un percorso finalizzato a sperimentare nuove forme di welfare, ancora più aderenti alle esigenze e alle risorse della comunità locale.
E’ dedicata al cavalier Ennio Doris, quella casa. Il fondatore di Banca Mediolanum aveva creduto in quel progetto e ne ha reso possibile la realizzazione. E oggi la figlia, Annalisa Sara, presidente esecutivo del consiglio di amministrazione della “Fondazione Mediolanum”, si è detta onorata di essere presente alla cerimonia “perché ognuno di noi - ha sottolineato - è un tassello di un’opera più grande” e perché “vedere ciò che germoglia dall’esistenza di mio padre dà un senso anche alla mia vita”.



 
Prima di lei don Agostino Frasson, responsabile di “Casa don Guanella” e anima di ogni progetto che ruota attorno alla struttura lecchese e alla Cascina valmadrerese, aveva ringraziato Sara Doris “per la sua amicizia e per la familiarità che respiro ogni volta che ci incontriamo”.
“Oggi Ennio rivive qui, dentro questa casa - aveva aggiunto don Agostino - e se siamo qui è perché ognuno di noi vuol dare qualcosa agli altri”.
Poi la visita alla struttura, la proiezione del video che “racconta” i nove mesi che hanno portato alla realizzazione della nuova casa, una serie di riflessioni sul significato e sull’importanza di coltivare la speranza e la benedizione impartita da don Marco Grega, superiore provinciale dei Guanelliani, davanti all’ulivo “dedicato” a Ennio Doris. “L’ulivo ci trasmette tanti significati - ha detto - ed è il segno biblico della vita e della fecondità”.
Infine una riflessione affidata al sindaco. “Cascina don Guanella è una tra le “immagini” più belle della nostra Valmadrera - ha affermato Antonio Rusconi - e siamo in tanti a voler bene a questa struttura e a questa meravigliosa realtà”. “Dobbiamo guardare al mondo dei più fragili e dei più deboli - ha aggiunto - e ciascuno di noi può fare per loro qualcosa di prezioso”.
 
























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