11 ottobre 2022

Ottobre 2015, a Moltrasio le lacrime della gente di Somana. “Se piangono, è perché è un prete buono”

Don Massimo Rossi (1966-2022).


 
(C.Bott.) Il giorno del suo ingresso a Moltrasio, il 10 ottobre 2015, le prime parole di don Massimo Rossi si erano rifatte al Vangelo. “Il cristiano non deve fare grandi cose - aveva detto - per guadagnare il Regno dei cieli. Il suo essere cristiano si rivela invece nella normalità e nel vivere la quotidianità”.

Significativi i vari passaggi della presa di possesso della parrocchia di San Martino, seguiti attentamente da tutta la comunità moltrasina, presenti le autorità pubbliche (a partire dal sindaco, Maria Carmela Ioculano, la quale aveva concluso il suo indirizzo di saluto con un significativo “Faremo tante cose insieme”) e i rappresentanti delle associazioni locali.

Don Massimo il giorno del suo ingresso a Moltrasio.


 
A seguire, il momento più toccante, rappresentato dal saluto dei parrocchiani sul sagrato della chiesa. Idealmente per ognuno di loro don Massimo aveva avuto parole di ringraziamento per la festosa accoglienza.
“Se piangono, vuol dire che è un prete buono”, avevano commentato i moltrasini di fronte alla commozione che aveva accompagnato la trasferta sull’altro ramo del Lario dei parrocchiani di Somana, ai quali restava la consapevolezza di aver perduto una guida preziosa ma anche la soddisfazione nel vedere una comunità tanto gioiosa nel ricevere il dono di un nuovo parroco.
 

 

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