27 aprile 2019

“Caro Gianpaolo, ora sei nella luce. Resta accanto a noi, che siamo nelle tenebre”

Nella chiesa del “Sacro Cuore” a Mandello il rito funebre del dottor Bonacina, medico di famiglia scomparso improvvisamente all'età di 68 anni
Un bel primo piano del dottor Gianpaolo Bonacina, medico di famiglia.

di Claudio Bottagisi
“Gianpaolo ora vive la sua Pasqua, il suo passaggio. Spero, e credo, sia la fede a riunirci oggi in questa chiesa, quella fede che ci dice che questo “passaggio” deve diventare luce per noi”.

Padre Sandro Lafranconi ha introdotto così oggi pomeriggio, nella parrocchiale del Sacro Cuore, il rito funebre del dottor Gianpaolo Bonacina, morto improvvisamente mercoledì 24 aprile all’età di 68 anni.
Era gremita, la chiesa mandellese, per l’ultimo saluto a un medico di famiglia stimato e benvoluto.
“Gianpaolo vive ora la sua Pasqua”, ha ribadito all’omelìa padre Sandro, che era affiancato all’altare da don Vittorio Bianchi, parroco di Abbadia Lariana. 
Il sacerdote ha tenuto a sottolineare che “se una persona decide di fare il medico di professione è perché ha scelto di fare del bene e non soltanto a chi è in difficoltà o bisognoso di cure, perché quando uno è in salute tutta la famiglia e quelli che gli sono accanto stanno bene”.
“Fare il medico - ha aggiunto - vuol dire darsi con il cuore, con intelligenza e con affetto, sopportando a volte anche la stoltezza di pazienti supponenti che cercano su Internet prima ancora di rivolgersi al proprio medico la natura del loro malanno”.
“Quanto male avrai anche dovuto sopportare? - ha aggiunto padre Sandro rivolgendosi idealmente al dottor Bonacina - Quanti imprevisti e quante controversie hai dovuto affrontare? Il bene che hai fatto ti giovi ora e ogni tuo peccato ti sia perdonato”.
Quindi un’altra riflessione: “La vita continua oltre questo “passaggio” e Gianpaolo ha soltanto terminato una funzione. Altre ne nascono e lui lascia a ciascuno di noi l’eredità di sopportare le mille facce del male. E soprattutto ci chiede di fare a nostra volta del bene. Lui, nel silenzio e nella discrezione, ha saputo fare del suo meglio e ora è nella luce”.
Infine l’ultimo messaggio, indirizzato ancora al medico scomparso: “Resta sempre accanto a noi, che invece siamo nelle tenebre”.
Il canto di Comunione - Cristo risusciti in tutti i cuori… - ha richiamato una volta di più l’attualità del messaggio pasquale. Dopodiché una cugina del dottor Bonacina ha letto a nome di tutti i familiari questo messaggio: “Per tutti noi Gianpaolo è stato, più che un cugino, un fratello. A Cristina, Giulia e Virginia vogliamo dire che questo filo non si interrompe”.
Poi il congedo, preceduto dalla lettura di questi versi: “Pescatori che sognano sul lago, ragazzi che giocano per strada, montagne rosse nel tramonto. Si è rotto il sogno, è morto il pensiero. Solo un vento leggero corre sul lago”.

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