28 marzo 2022

Mandello Lario "incontra" domani sera Dostoevskij. Rebecchini parla di “Delitto e castigo”

L’appuntamento, che rientra nel progetto “Inviti alla lettura sul tema della crisi dell’io nella letteratura dell’800 e del 900”, è per le 20.45 in sala consiliare



(C.Bott.) L’iniziativa rientra nel ciclo di incontri dedicati al progetto “Inviti alla lettura sul tema della crisi dell’io nella letteratura dell’800 e del 900” e l’organizzazione - a cura dell’associazione culturale “La Semina” - si avvale del coordinamento di Giovanni Iamartino, professore ordinario di anglistica del dipartimento di Lingue, letterature, culture e mediazioni dell’Università di Milano.

Domani, martedì 29 marzo, il progetto farà tappa a Mandello Lario, dove - con inizio alle 20.45, presso la sala consiliare in piazza Leonardo da Vinci - si terrà un incontro con Damiano Rebecchini sul tema “Delitto e castigo: la confessione di un assassino - Fëdor Dostoevskij”.

L’appuntamento di domani sera può contare sul patrocinio del Comune di Mandello.

Rebecchini è professore ordinario di Slavistica al dipartimento di Lingue, letterature, culture e mediazioni dell’ateneo del capoluogo lombardo. Si è occupato in particolare di storia della letteratura russa dell’Ottocento, studiando autori quali Puskin, Gogol’, Dostoevskij, Tolstoj e Cechov.

Tra i suoi ambiti di studio vi è la storia della lettura e la storia dell’educazione in Russia. Sta scrivendo una biografia dello zar Alessandro II e ha tradotto il romanzo Delitto e castigo di Dostoevskij, vincitore del premio “Russia-Italia attraverso i secoli” e i Racconti di Pietroburgo di Nikolaj Gogol’.

Il professor Damiano Rebecchini.


A proposito di Delitto e castigo Rebecchini ha scritto: “Ci sono romanzi che non avrebbero bisogno di introduzioni. Appena iniziamo a leggerli, sin dalle prime pagine ci proiettano in una vita per noi impensabile pochi istanti prima, nella quale tuttavia ci orientiamo a meraviglia. Leggendo Delitto e castigo viene in mente lo sguardo vuoto e spento di tanti giovani d’oggi finiti sulle pagine della cronaca nera per i loro omicidi efferati, riecheggia nella nostra testa l’eco delle parole del Dio della Bibbia che grida a Caino: “Caino, che hai fatto? D’ora sarai maledetto dalla terra” e ti chiedi: e se fossi stato io a uccidere?”.

E ancora: “Il romanzo di Dostoevskij va incontro alla nostra sete di cronaca nera, mettendo in scena attraverso la propria struttura narrativa una confessione che suscita curiosità, incredulità, stupore. Rappresentando l’intricato processo interiore che si sviluppa nella coscienza di un assassino, Delitto e castigo ripristina lo sguardo stupito del pubblico di fronte al grande enigma del crimine. Fino alla fine del romanzo non vi è spiegazione esaustiva, non vi è motivazione sufficiente, la sentenza è arrivata, l’ordine giuridico è ripristinato ma l’enigma rimane. Anche per l’imputato”.

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