04 novembre 2022

Mandello Lario e l’unità nazionale. Domenica cerimonia commemorativa, lunedì film al “De André”

Sempre in occasione del IV Novembre l’assessorato alla Cultura e all’istruzione propone agli alunni della scuola secondaria la visione del film “La scelta di Maria” per la regìa di Francesco Miccichè




A Mandello Lario gli appuntamenti proposti dall’amministrazione comunale per celebrare la festa dell'unità nazionale e la Giornata delle forze armate prevedono per domenica 6 novembre la deposizione di corone di alloro presso i monumenti ai caduti e le lapidi nel capoluogo e nelle frazioni, con ritrovo delle delegazioni alle 9.
Alle 10.30 formazione e partenza del corteo che muoverà da piazza Leonardo da Vinci per raggiungere la chiesa arcipretale di San Lorenzo dopo aver percorso via Manzoni, via Bertola e via XXIV Maggio.
Alle 11 messa solenne a suffragio dei caduti e alle 11.45 corteo verso il monumento ai caduti in piazza Garibaldi, con deposizione della corona di alloro e discorso commemorativo tenuto dal sindaco, Riccardo Fasoli.
Corteo e cerimonia saranno accompagnati dalle note del Corpo musicale mandellese.




Sempre in occasione del IV Novembre l’assessorato alla Cultura e all’istruzione del Comune di Mandello propone agli alunni della scuola secondaria di primo grado la visione del film La scelta di Maria, per la regìa di Francesco Miccichè.
“Si tratta di un docufilm - spiega l’assessore Doriana Pachera - che racconta la vicenda politico, sociale e soprattutto umana che sta dietro la nascita del Milite ignoto”.
Inoltre lunedì 7 novembre, alle ore 21, al cineteatro “Fabrizio De André” (ingresso libero) verrà proiettato il film Uomini contro del regista Francesco Rosi (alla sceneggiatura della pellicola hanno collaborato anche Tonino Guerra e Raffaele La Capria).
“Il film - spiega sempre l’assessore - è stato ritenuto dalla critica il più aderente a un’immagine veritiera della prima guerra mondiale. Si tratta di un’opera di impronta pacifista che mette in luce la follia e gli orrori della guerra e descrive l’impreparazione e l’arroganza dei comandanti militari italiani”.
Il film, del 1970, è ambientato sull’altopiano di Asiago intorno al 1916 ed è tratto dal libro di Emilio Lussu “Un anno sull’Altipiano”.




Nel corso della prima guerra mondiale i soldati del generale Leone, dopo aver conquistato una cima considerata strategicamente indispensabile, lasciando sul terreno tremila caduti, ricevono dapprima l’ordine di abbandonarla. Poi l’ordine cambia: occorre che la cima venga di nuovo tolta al nemico. Gli austriaci, però, vi si sono saldamente insediati e la difendono accanitamente con due mitragliatrici.
Gli inutili assalti dei soldati italiani, neppure protetti dall’artiglieria, si susseguono provocando ogni volta una strage tra gli attaccanti.
Stanchi di essere mandati al massacro da un generale tanto incompetente quanto esaltato, una parte dei soldati inscena una protesta. Il generale Leone ordina, come risposta, di punirli con la decimazione.
Costretti a uccidere o a essere uccisi da uomini come loro, vittime dello stesso mostruoso ingranaggio, i soldati italiani - in gran parte ex contadini - rivolgono la loro fiducia a quei pochi ufficiali (come i tenenti Ottolenghi e Sassu) che giudicano  quella, come tutte le guerre, una inutile strage. Ma Ottolenghi muore nel tentativo di impedire il massacro dei suoi uomini, mentre Sassu viene condannato alla fucilazione per essersi opposto a un ordine di un superiore.

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