04 maggio 2023

Mandello Lario. La storia di Malala domani al teatro “San Lorenzo” con Annalisa Cervellera

 
Nuovo appuntamento con il Festival della letteratura, domani pomeriggio a Mandello Lario. Con inizio alle 17.30, al teatro “San Lorenzo” di via XXIV Maggio si terrà lo spettacolo teatrale “Malala - L’istruzione, le donne, la libertà” con Annalisa Cervellera, per la regìa di Teresa Cecere.

La storia, raccontata sotto forma di monologo di narrazione, è quella di Malala Yousafzai, attivista pakistana, e della sua lotta per la libertà e per l’istruzione femminile.
Valle dello Swat, Pakistan, 9 ottobre 2012, ore 12. Giornata d’esami, la scuola è finita. Malala e le sue compagne sono sul vecchio autobus che le riporterà a casa ma all’improvviso un uomo sale a bordo e spara tre colpi, ferendola in pieno volto e lasciandola in fin di vita. Malala ha appena 15 anni, ma per i talebani è colpevole di aver gridato al mondo sin da piccola il suo desiderio di leggere e studiare. Per questo deve morire. Ma Malala non muore.
La sua guarigione miracolosa sarà l’inizio di un viaggio straordinario dalla remota valle in cui è nata fino all’assemblea generale delle Nazioni Unite.
 
Annalisa Cervellera
 
Oggi Malala è il simbolo universale delle donne che combattono per il diritto alla cultura e al sapere. Nel 2014 è diventata la più giovane vincitrice del Nobel per la pace.
Lo spettacolo in scena venerdì 5 maggio (ingresso libero) ripercorre alcuni eventi salienti della vita di Malala, per accompagnare il pubblico alla consapevolezza di quanto ognuno di noi possa essere artefice di un cambiamento importante per rendere il mondo migliore.
La storia di questa ragazzina di 15 anni spiazza. Per il suo coraggio, la sua caparbietà. Per la sua sicurezza nell’affermare l’importanza della cultura come strumento potente di cittadinanza attiva e al tempo stesso come diritto inviolabile per ogni essere umano.
La scelta di un’interprete giovanissima (Annalisa Cervellera ha appena 16 anni) è dettata dalla volontà di restituire al pubblico quella semplicità e freschezza con cui Malala ha sfidato tabù e convinzioni sbagliate, diffuse e radicate nel suo Paese in nome della libertà.
La scenografia, semplice quanto essenziale, riporta a un luogo indefinito, marcato spazialmente dalla presenza di cubi neri, proprio a dire che una storia come questa potrebbe ripetersi in qualsiasi momento e in qualsiasi altra parte del mondo. Così come l’attrice nello spazio scenico si muove idealmente da Birmingham al distretto di Swat con un continuo flusso spazio-temporale sulla scia dei ricordi.
Altro elemento protagonista della scena sono i libri: simbolo di istruzione, di cultura, di saggezza, di crescita.
Il testo si muove su un doppio binario: quello della narrazione e del racconto dei fatti e quello della reviviscenza in cui l’attrice vive e respira, dando anima e voce a una delle vicende più emblematiche e significative della storia delle donne. Uno spunto di riflessione continuo che scorre rapidamente, come le pagine di un libro che non riesci a smettere di leggere e che ti lascia una morale chiara e essenziale che senti il dovere di continuare a portare con te: “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo”.
Lo spettacolo ha vinto il primo premio al concorso nazionale di monologhi “Essenza di prodigi - Città di Forlì”. E’ stato scelto dal CIAI - Centro italiano di aiuto all’infanzia come testimonial di progetti umanitari.

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