05 febbraio 2023

Colico. Nikolajewka e le riflessioni dell’Anpi: “Signore, ascolta la preghiera di noi ribelli per amore”

 
Questa mattina Colico ha commemorato l’ottantesimo anniversario della storica battaglia di Nikolajewka, in ricordo del sacrificio degli alpini caduti nel 1943 in terra di Russia. Sulla cerimonia e sul suo significato il presidente della sezione “Lario orientale” dell’Anpi, Roberto Citterio, ci invia il contributo che di seguito pubblichiamo:

Nel ringraziare il presidente della sezione “Alto Lario” dell’Ana, Stefano Foschini, per l’invito alla celebrazione, come Anpi vogliamo evidenziare alcuni punti salienti messi in luce dai relatori.
Monica Gilardi, sindaco di Colico, ha collocato l’eroismo degli alpini a Nikolajewka dentro una guerra d’invasione. Il prefetto di Lecco, Sergio Pomponio, ha invitato i presenti a far vivere lo spirito di fratellanza e solidarietà proprio degli alpini, guardando sempre a chi vive più a sud di noi, oltre i confini del nostro Paese, mentre il vicepresidente nazionale dell’Ana, Gian Mario Gervasoni, ha ricordato che “gli alpini sono soldati di pace, non di guerra”.

 
A queste riflessioni voglio aggiungere quanto affermato da autorevoli esponenti dell’Associazione nazionale alpini: Nikolajewka può essere considerata l’inizio della guerra di Liberazione (di cui pure ricorre quest’anno l’80.mo anniversario del suo inizio), riportando a casa quegli alpini che, in gran numero, andarono a formare i primi gruppi di resistenza contro l’invasore nazista e i loro alleati fascisti.
Invito infine tutti a leggere la preghiera alpina “Ribelli per amore” letta dal cardinale Francesco Coccopalmerio durante la messa.
 
Signore, che fra gli uomini drizzasti
la tua Croce
segno di contraddizione,
che predicasti e soffristi
la rivolta dello spirito contro le perfidie
e gli interessi dominanti,
la sordità inerte della massa,
a noi, oppressi da un giogo
oneroso e crudele
che in noi e prima di noi ha calpestato te
fonte di libera vita,
dà la forza della ribellione.
Dio che sei verità e libertà,
facci liberi e intensi:
alita nel nostro proposito,
tendi la nostra volontà,
moltiplica le nostre forze,
vestici della tua armatura.
Noi ti preghiamo, Signore.
Tu che fosti respinto, vituperato, tradito,
perseguitato, crocifisso,
nell’ora delle tenebre
ci sostenti la tua vittoria:
sii nell’indigenza viatico,
nel pericolo sostegno,
conforto nell’amarezza.
Quanto più s’addensa
e incupisce l’avversario,
facci limpidi e diritti.
Nella tortura serra le nostre labbra.
Spezzaci, non lasciarci piegare.
Se cadremo, fa’ che il nostro sangue
si unisca al tuo innocente
e a quello dei nostri morti
a crescere al mondo giustizia e carità.
Tu che dicesti:
“Io sono la resurrezione e la vita”
rendi nel dolore all’Italia
una vita generosa e severa.
Liberaci dalla tentazione degli affetti:
veglia tu sulle nostre famiglie.
Sui monti ventosi
e nelle catacombe della città,
dal fondo delle prigioni,
noi ti preghiamo: sia in noi la pace
che tu solo sai dare.
Signore della pace e degli eserciti,
Signore che porti la spada e la gioia,
ascolta la preghiera di noi
ribelli per amore.



 

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