07 febbraio 2019

“L’abbraccio alla vita fragile genera futuro”. Se ne parla domani a Mandello


“Per aprire il futuro siamo chiamati all’accoglienza della vita prima e dopo la nascita, in ogni condizione e circostanza in cui essa è debole, minacciata e bisognosa dell’essenziale. Nello stesso tempo ci è chiesta la cura di chi soffre per la malattia, per la violenza subita o per l’emarginazione, con il rispetto dovuto a ogni essere umano quando si presenta fragile”.

E’ questo un passaggio delle articolate riflessioni proposte dal Consiglio episcopale permanente in occasione della 41.ma Giornata nazionale per la vita celebrata la scorsa domenica anche nelle parrocchie della comunità pastorale di Mandello.
Riflessioni che vanno oltre appunto la data del 3 febbraio e che infatti saranno al centro dell’incontro-dibattito che si terrà domani, venerdì 8, con inizio alle ore 20.45, nel salone dell’Oratorio Sacro Cuore di Mandello.
“L’abbraccio alla vita fragile genera futuro” il tema della serata, che vedrà l’intervento in veste di relatore di monsignor Luigi Stucchi, vescovo ausiliare di Milano, per tredici anni direttore del settimanale cattolico lecchese Il Resegone.
L’iniziativa è del Centro aiuto alla vita di Mandello, che ancora nel prossimo fine settimana sarà presente nella veranda del “Sacro Cuore” con la mostra del libro allestita per mettere a disposizione di ragazzi, giovani e adulti volumi educativi, informativi e religiosi e per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi che più stanno a cuore all’associazione.
Monsignor Luigi Stucchi
Si è detto del messaggio dei vescovi su cui si soffermerà domani sera monsignor Stucchi. Questi altri passaggi della riflessione proposta dal Consiglio episcopale: “Non vanno dimenticati i rischi causati dall’indifferenza, dagli attentati all’integrità e alla salute della “casa comune”, che è il nostro pianeta. La vera ecologia è sempre integrale e custodisce la vita sin dai primi istanti. La vita fragile si genera in un abbraccio: “La difesa dell’innocente che non è nato deve essere chiara, ferma e appassionata, perché lì è in gioco la dignità della vita umana, sempre sacra, e lo esige l’amore per ogni persona al di là del suo sviluppo”. Alla piaga dell’aborto, che non è un male minore, è un crimine, si aggiunge il dolore per le donne, gli uomini e i bambini la cui vita, bisognosa di trovare rifugio in una terra sicura, incontra tentativi crescenti di respingere profughi e migranti verso luoghi dove li aspettano persecuzioni e violenze”.
E ancora: “Incoraggiamo la comunità cristiana e la società civile ad accogliere, custodire e promuovere la vita umana dal concepimento al suo naturale termine. Il futuro inizia oggi: è un investimento nel presente, con la certezza che “la vita è sempre un bene”, per noi e per i nostri figli. Per tutti. E’ un bene desiderabile e conseguibile”.

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