06 febbraio 2019

L’ultimo saluto a Sergio Gaddi. “Stare con te era motivo di gioia e serenità”

Sergio Gaddi, 69 anni.
di Claudio Bottagisi
“Siamo venuti per lui e oggi siamo qui insieme a lui per chiedere al Signore di aiutarci a capire questo momento contrassegnato inevitabilmente dalla tristezza e che tuttavia ci richiama alla nostra fede, che ci fa dire che Sergio ha semplicemente ultimato una funzione, perché il termine morto per il cristiano non esiste”.
Padre Sandro Lafranconi ha introdotto con queste parole, oggi pomeriggio nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore a Mandello, il rito funebre di Sergio Gaddi.
“Dio ci ama - ha detto il sacerdote all’omelìa - e il suo amore è da sempre, come abbiamo ripetuto nel salmo responsoriale di questo mercoledì della quarta settimana del tempo ordinario”. “Sì - ha ribadito il celebrante - il suo amore è da sempre, anche se a volte ci chiediamo dove sia il suo amore e come mai momenti così tristi sopraggiungano a scuotere la fragilità umana”.
Padre Sandro ha ricordato di essere stato compagno di classe di Sergio alle medie e di aver vissuto con lui tanti momenti spensierati in oratorio e ai campi estivi.
“Con lui e grazie a lui - ha aggiunto - ho visto anche le prove di Formula Uno sul circuito di Monza. Sergio era solare, sapeva sorridere e stare con lui era motivo di gioia. Poi ha vissuto anche situazioni impegnative e difficili e pochi tra noi possono dire di averlo conosciuto fino in fondo. Ma adesso lui assume una nuova funzione e consola chi resta su questa terra. Non siete soli - dice ai suoi cari e a chi gli ha voluto bene - e sappiate che io ora sono nella luce”.
Padre Sandro Lafranconi ha quindi affermato che “il libro di Sergio non si chiude”. “Si apre invece una nuova pagina - ha detto - e i momenti che abbiamo vissuto con lui devono dare luce alla nostra esistenza, anche per continuare a vivere nel suo ricordo”.
Prima che si concludesse la celebrazione eucaristica è stato don Luciano, legato alla famiglia Gaddi da vincoli di parentela, a ricordare Sergio con poche ma altrettanto significative parole. “La vita è un bellissimo dono - ha affermato - ed è esperienza vera del nostro fratello Sergio, che mi piace ricordare come un gigante buono che ha saputo seminare gioia”.
“In più di un’occasione - ha aggiunto - è stato con me a Lourdes come barelliere, perciò ora lo affidiamo alla Vergine Maria nella certezza che il Signore preparerà per lui, che in vita ha saputo generare serenità, gioia e speranza, una buona accoglienza”.

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