09 gennaio 2020

Canottaggio. Sessant’anni fa il bronzo della “Guzzi” ai Giochi olimpici di Roma

Era infatti il 1960 quando Trincavelli, Zucchi, Balatti, Sgheiz e Stefanoni conquistavano il terzo posto con il “quattro con”. Dieci anni prima gli olimpionici di Henley 1948 Moioli, Morille, Invernizzi e Faggi si erano aggiudicati il titolo europeo all’Idroscalo di Milano. E vent’anni fa l’argento di Mornati ai Giochi di Seul
I protagonisti dell'alloro europeo del 1950 all'Idroscalo di Milano.
di Claudio Bottagisi
Nell’anno delle Olimpiadi di Tokyo in programma la prossima estate (le regate di canottaggio si disputeranno dal 24 al 31 luglio), Mandello e la Canottieri Moto Guzzi celebrano un anniversario significativo. Esattamente sessant’anni fa, ai Giochi di Roma 1960, la gloriosa società remiera, già all’epoca punto di riferimento per il canottaggio nazionale e internazionale per i prestigiosi allori conseguiti (su tutti, i titoli olimpici del ‘48 a Henley e del ’56 a Melbourne), conquistò la medaglia di bronzo con il “quattro con”.
A comporre l’armo della “Guzzi”, appunto terzo in finale alle spalle della Francia e della Repubblica federale di Germania, furono Franco Trincavelli, Giovanni Zucchi, Fulvio Balatti e Romano Sgheiz, con al timone Ivo Stefanoni.
Va detto che Trincavelli, Sgheiz e Stefanoni avevano fatto parte anche dell’armo vittorioso quattro anni prima ai Giochi australiani.
Ivo Stefanoni, uno dei protagonisti del bronzo a Roma 1960, con Giuseppe Abbagnale alla Canottieri Moto Guzzi lo scorso mese di novembre.
Il 2020 è poi anche l’anno del settantesimo anniversario della conquista all’Idroscalo di Milano del titolo europeo da parte dell’armo della Guzzi di cui facevano parte Giuseppe Moioli, Elio Morille, Giovanni Invernizzi e Franco Faggi, che due anni prima - sempre con il “quattro senza” - si erano aggiudicati i Giochi olimpici a Henley.
Fu una vera e propria avventura, quella del 1950, perché la finale del “quattro senza”, nettamente vinta dalla “Guzzi”, venne fatta ripetere perché nelle retrovie della regata - con l’equipaggio mandellese già largamente al comando - la Jugoslavia aveva provocato un abbordaggio tra Danimarca e Olanda.
Una decisione, quella dei giudici di gara, a lungo (e comprensibilmente) contestata da Moioli, Morille, Invernizzi e Faggi, che peraltro il giorno successivo si ripresentarono ai blocchi di partenza per disputare (e vincere in modo ancora più netto davanti a Danimarca e Svizzera) la nuova finale, a dimostrazione della loro indiscussa classe e superiorità.
Il "quattro senza" di Carlo Mornati (capovoga) argento ai Giochi di Sydney 2000.
Infine un terzo anniversario. Nel 2000, dunque vent’anni fa, Carlo Mornati conquistò l’argento alle Olimpiadi di Sydney con il “quattro senza”. Di quella barca, oltre al mandellese facevano parte Valter Molea, Riccardo Dei Rossi e Lorenzo Carboncini.
L’armo azzurro fu preceduto sul traguardo per soli 38 centesimi di secondo dalla Gran Bretagna del leggendario Steve Redgrave.
A quella stessa edizione dei Giochi, per la cronaca, partecipò anche Carlo Gaddi, che raggiunse a sua volta la finale con il “quattro senza” pesi leggeri. Nella regata decisiva per l’assegnazione delle medaglie Gaddi e il suo equipaggio ottennero il quarto posto.
“Ai protagonisti di quelle memorabili imprese del 1950, del 1960 e del 2000 - dice Rossella Scola, dallo scorso anno presidente della Canottieri Guzzi - voglio dire grazie perché se possiamo continuare a credere nel valore e nel prestigio di questa società lo dobbiamo anche a loro. Sì, al loro impegno, alle loro indiscusse qualità morali e alla loro dedizione, valori che si sono poi tramandati di generazione in generazione e che ci consentono ancora di pensare… in grande”.

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