08 gennaio 2020

Il progetto parrucche di “Cancro primo aiuto” sulla Rai a “Unomattina”

Ad oggi l’iniziativa ha coinvolto oltre 15mila donne malate di tumore
Il “progetto parrucche” di “Cancro primo aiuto” è stato protagonista oggi a Unomattina. Al programma di Rai Uno condotto da Valentina Bisti e Roberto Poletti sono intervenuti Carla Merga, presidente di "Noisempredonne", l’associazione che porta avanti il progetto all’ospedale Valduce di Como, e Giuseppe Pozzi, responsabile della comunicazione per l’associazione brianzola.
E’ stata l’occasione per far conoscere anche al di là dei confini lombardi l’iniziativa di “Cancro primo aiuto”, che ha consentito in questi anni di fare avere gratuitamente a oltre 15mila donne una parrucca di ottima fattura.
Infatti il progetto consiste nel dono di una parrucca alle donne sottoposte a chemio o radioterapia, per ridare un po’ di serenità alle ammalate di cancro, perché è ormai evidente come una parrucca possa aiutare a ridurre il trauma della perdita dei capelli.
E’ stato siglato un accordo con un importante produttore di parrucche di qualità, che ha realizzato uno specifico catalogo con una trentina di prodotti, tagli e colori diversi a seconda delle le esigenze delle malate che si rivolgono ai centri collegati con “Cancro primo aiuto”.
Attualmente sono una trentina le strutture sanitarie (tutte lombarde, più il “San Martino” di Genova e l’Istituto oncologico del Mediterraneo di Catania) in cui è presente questo servizio. A queste si aggiunge il Centro parrucche di “Cancro primo aiuto” a Seregno per le donne curate in strutture dove non è ancora presente il progetto.
Dal 2009 ad oggi sono state distribuite quasi 15.000 parrucche. A fine 2014 anche Regione Lombardia ha riconosciuto il valore della parrucca nel cammino verso la guarigione di una donna: così ha deliberato di sostenere iniziative come appunto quella di “Cancro primo aiuto” attraverso uno specifico contributo economico dapprima di 150 euro a parrucca, oggi fino a 250 euro. Ciò ha reso possibile l’estensione del progetto ad altre aree e strutture sanitarie della Lombardia.

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