26 giugno 2023

Un mese fa l’addio a Giampiero Mellera. “Nel buio abbiamo intravisto preziosissimi raggi di luce”

Scrivono i familiari del mandellese: “Sono quelli del personale addetto alle cure palliative, che da subito ha mostrato grandissima professionalità e alleviato il nostro senso di angoscia” 
Giampiero Mellera
 
E’ passato un mese dalla sua scomparsa, ma nessuno a Mandello Lario ha dimenticato Giampiero Mellera, che per lunghi anni aveva gestito un negozio di abbigliamento sportivo in via XXIV Maggio. Una scelta non casuale, verrebbe da dire, non soltanto perché lui, sarto per una vita, aveva ereditato la professione da suo padre Alfonso ma anche perché per lui proprio lo sport aveva sempre rappresentato una ragione di vita, con lo sci, il canottaggio e il tennis a precedere tutte le altre discipline e senza dimenticare l’escursionismo e la sua passione per la montagna.
Il 30 giugno Mellera avrebbe compiuto 89 anni. E il figlio Stefano si fa interprete del desiderio di sua madre Mariuccia, di suo fratello David e di tutti i familiari e anche a loro nome ci invia questa significativa testimonianza.
 
Gli ultimi dieci mesi sono stati complicati per la nostra famiglia. Le condizioni di mio padre erano molto peggiorate a seguito dell’operazione subìta, fino al punto di non essere più autosufficiente.
Avevamo allora dovuto necessariamente prevedere l’assunzione di una badante, la cara Berta che ringraziamo ancora per il preziosissimo e amorevole supporto, e attivare il protocollo delle cure palliative tramite l’Azienda socio sanitaria territoriale.
Quando si è obbligati a intraprendere questa strada senza uscita lo si fa con estrema difficoltà e con un senso di angoscia e grande tormento interiore. Nelle difficoltà abbiamo però intravisto fin dai primi contatti con il personale addetto alle cure dei preziosissimi raggi di luce nel buio. I medici, le infermiere e tutto il personale delle cure palliative hanno da subito mostrato grandissima professionalità e devozione alla causa.
Oltre a un’attenzione, a una accuratezza estrema nella gestione del paziente, alla cura e alla passione con cui hanno sempre fatto il loro lavoro, abbiamo scoperto persone umanamente splendide, con capacità e empatia straordinarie in grado di alleviare una situazione psicologicamente e fisicamente molto difficile per tutti.
Il loro arrivo, anche se per incombenze non esattamente piacevoli e a volte dolorose, è sempre stato visto da tutti noi come un momento di condivisione e vicinanza vissuto in un clima sereno e scherzoso e con il comune intento di alleviare il più possibile le sofferenze del paziente.
Siamo in un’epoca purtroppo caratterizzata da grande aggressività e violenza sia verbale sia fisica. Quotidianamente assistiamo, sia nella vita reale sia in televisione, a dispute su ogni argomento. Gli insulti e le critiche a tutto e a tutti sono ormai la norma. Il discredito e il disonore altrui sembrano essere l’unico argomento di interesse dei giorni nostri.
Proprio per questo motivo abbiamo pensato fosse il caso di condividere con più persone possibili questa esperienza estremamente positiva di amore e dedizione per il proprio lavoro e per il prossimo. Un esempio di grande empatia nei confronti di pazienti e familiari proveniente da una categoria che deve giornalmente affrontare situazioni difficili, spesso poco piacevoli ma che lo fa sempre con grande professionalità, con il sorriso sulle labbra, la volontà di sdrammatizzare e sollevare il morale di tutti con una battuta o una frase gentile, nella consapevolezza di quanto difficili ma importanti siano questi gesti per chi soffre.
Per questo, a nome di tutta la mia famiglia, vorrei esprimere massima gratitudine al Dipartimento fragilità dell’ASST, in prima persona alla dottoressa Eliana, all’operatrice socio-sanitaria Barbara, alla psicologa Federica e a tutti i componenti della rete lecchese di cure palliative per l’eccezionale supporto pratico e morale che ci hanno saputo dare in questi mesi. Non li dimenticheremo! Grazie di cuore.
Stefano Mellera (Mandello Lario)

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