22 dicembre 2019

Mandello, nuovo defibrillatore nel nome di Lorenzo. “Lui Molina l’aveva nel cuore”

Mariacarla Cantoni taglia il nastro inaugurale del nuovo defibrillatore.
(C.Bott.) Il taglio del nastro è toccato a Mariacarla Cantoni, moglie di Lorenzo Rigamonti. Al suo fianco i figli Simone e Alessandro. Accanto a loro i presidenti dell’associazione “Gente di Molina” (Aldo Micheli), dell’Avis comunale (Roberto Rosa) e del Soccorso degli alpini (Giancarlo Alippi), oltre al sindaco Riccardo Fasoli.
Come dire privati cittadini, associazioni e pubblica amministrazione insieme per uno scopo nobile: dotare il rione di Molina di un nuovo defibrillatore, che va ad aggiungersi a quelli già installati sui territori comunali di Mandello, Abbadia Lariana e Lierna.
“Questo è il modo più vero e più autentico di fare associazionismo”, ha premesso il sindaco, che ha poi subito ricordato il ruolo avuto da Lorenzo dapprima nel Soccorso degli alpini poi nella Protezione civile. “Ci ha dato una grande mano e non si tirava mai indietro - ha detto Fasoli - e lui sarebbe certamente contento di sapere che nel nostro gruppo comunale di Protezione civile sono ora attivi 25 volontari”.
L’importanza dell’aiuto di tutti per far sì che si concretizzasse il “progetto defibrillatore” era stata sottolineata appena prima da Aldo Micheli. “E’ un dono certamente prezioso per il nostro rione e per l’intera comunità - aveva detto - anche se naturalmente l’auspicio è che nessuno si veda costretto a usufruirne”.
“Gli amici dell’associazione “Gente di Molina” ci hanno chiamato e noi abbiamo risposto”, ha affermato dal canto suo il presidente del Soccorso. “Anche noi peraltro - ha aggiunto Giancarlo Alippi - auspichiamo che il nuovo DAE che oggi inauguriamo sia soltanto bello da vedere”.
Il presidente ha poi annunciato l’imminente organizzazione di un nuovo corso di cinque ore per l’abilitazione all’uso del defibrillatore e parlando a sua volta di Lorenzo Rigamonti ha detto: “E’ stato un nostro volontario e per noi era prezioso, così come lo è stato successivamente per la Protezione civile, che ha contribuito a far crescere nel corso degli anni”.
“Dietro questo defibrillatore - ha affermato successivamente il presidente dell’Avis, Roberto Rosa - vi è la scelta dei nostri donatori di rinunciare anche lo scorso anno, nel sessantesimo di fondazione della sezione, alle medaglie proprio con il proposito di devolvere il ricavato a questo nobile scopo, sull'esempio a suo tempo indicato dall’indimenticato dottor Gianni Comini”.
“Lorenzo ha avuto bisogno del defibrillatore, anche se purtroppo questa apparecchiatura non ha potuto salvargli la vita - ha detto Mariacarla subito dopo aver tagliato il nastro inaugurale - ma noi abbiamo aderito molto volentieri a questo progetto perché lui Molina l’aveva nel cuore”.
Quindi, da parte di tutti gli intervenuti, il “grazie” alla famiglia di Massimiliano Valsecchi per la disponibilità dimostrata acconsentendo che il nuovo defibrillatore venisse posizionato sull’edificio di sua proprietà e facendosi altresì carico dell’allacciamento dell’apparecchiatura stessa alla rete elettrica.


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