14 dicembre 2019

Soccorso degli alpini. Quarant’anni e tanti ostacoli da superare, ma a vincere è il volontariato

Inaugurata oggi a Mandello la “Alpino 22”, la nuova autoambulanza in dotazione al servizio di pronto intervento
di Claudio Bottagisi
“Ho avuto un grande padre che ha cresciuto grandi persone, voi volontari”. In questa frase pronunciata dalla figlia Patrizia è racchiuso il senso di una cerimonia, quella per il quarantesimo anniversario del Soccorso degli alpini celebrata sabato 14 dicembre a Mandello.
Quel “grande padre” è Luigi Conato. Mandello, Abbadia Lariana e Lierna devono in effetti soprattutto a lui, socio fondatore unitamente a Lorenzo Compagnoni e ad Aldo Zucchi, se da quattro decenni a questa parte il servizio di pronto intervento è un insostituibile riferimento per le cittadinanze di questi tre comuni della sponda orientale del ramo lecchese del Lario.
Sono passati già 40 anni da quel 14 dicembre 1979 quando venne firmato l’atto costitutivo del Soccorso. E tanta strada è stata fatta “umilmente al servizio di tutti”, proprio come recita il motto dell’associazione.
L’ha ricordato, questa mattina, il presidente Giancarlo Alippi, non prima di un sentito ricordo e di un minuto di raccoglimento per i volontari che sono “andati avanti”, “ognuno dei quali - è stato sottolineato - ha lasciato un bagaglio di insegnamenti preziosissimi”.
Sono i numeri a “raccontare”, più delle parole e delle testimonianze, la storia del Soccorso degli alpini. E i numeri dicono di 3.450 servizi svolti nei primi undici mesi di quest’anno, con una media di 18 interventi giornalieri, di 118.000 chilometri percorsi, 43mila dei quali per servizi di emergenza e urgenza, di sedici defibrillatori posizionati sui territori comunali di Mandello, Abbadia e Lierna (a questi se ne aggiungeranno prossimamente altri due, da collocare nel rione mandellese di Molina e ai Piani Resinelli), di 627 volontari che si sono succeduti nel corso degli anni e di un attuale organico di 160 addetti, ai quali vanno aggiunti i 23 che stanno ultimando il percorso formativo per divenire a loro volta soccorritori. E, non ultimo, i numeri dicono di nove automezzi attualmente in dotazione al Soccorso, su un totale di 22 in servizio a rotazione nel corso di questi quattro decenni di attività.
Ecco allora la “Alpino 22”, l’ultima nata nel parco macchine del Soccorso. La nuova ambulanza, donata da un privato cittadino di Mandello in ricordo del figlio e della moglie, è stata inaugurata oggi in concomitanza con la cerimonia del quarantesimo di fondazione, presenti il presidente regionale della Federazione associazioni di pronto soccorso e dell’Associazione volontaria Croce bianca di Milano Vincenzo Tresoldi (ora anche vicepresidente della Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia), autorità militari e civili con i sindaci di Mandello e Abbadia Lariana, Riccardo Fasoli e Roberto Azzoni, il direttore sanitario dottor Marco Missaglia, i componenti del consiglio direttivo del Soccorso a partire dai vicepresidenti Laura Gaddi e Stefano Zucchi, i responsabili delle varie “squadre” e dei diversi settori operativi, rappresentanti del mondo dell’associazionismo e poi loro, i volontari, che giorno e notte, instancabilmente, dedicano al Soccorso tempo ed energie.
Non mancano certo i problemi da affrontare e non pochi sono i problemi da risolvere. L’ha detto e l’ha ripetuto il presidente Alippi, nel suo intervento. “Il Soccorso è in grave sofferenza - ha spiegato - perché gli ostacoli da superare, a iniziare da quelli di natura burocratica, sembrano essere in taluni casi addirittura insormontabili e perché le istituzioni stanno uccidendo il volontariato”.
“Ma per fortuna - ha aggiunto -  sono in tanti a esserci vicini con la loro stima e garantendoci un prezioso aiuto economico, indispensabile per gestire le esigenze e le varie iniziative del Soccorso”.
“E’ vero - ha confermato Vincenzo Tresoldi nel suo indirizzo di saluto - ma è altrettanto innegabile che quando vengo a Mandello so di arrivare in un’isola felice e di questo vi ringrazio perché il volontariato non può fermarsi. No, non dobbiamo e non dovete mai mollare”.
Parole di sostegno e comprensione sono venute anche dai sindaci Fasoli e Azzoni, da Rina  Compagnoni, moglie del tenente Gildo Molteni al quale è dedicato il Soccorso degli alpini, dal dottor Marco Missaglia e da don Vittorio Bianchi, fino allo scorso settembre parroco di Abbadia Lariana, che con il parroco della comunità pastorale di Mandello don Giuliano Zanotta ha poi benedetto la nuova autoambulanza prima del taglio del nastro da parte di Luigia Conato, sorella del fondatore e per lunghi anni come detto autentica anima del “pronto intervento” mandellese.
Nel servizio fotografico di Claudio Bottagisi, le immagini della cerimonia per i 40 anni del Soccorso degli alpini e dell’inaugurazione della nuova ambulanza.

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