20 dicembre 2019

Quando la pittura si fa poesia. La mandellese Viviana a Palazzo Borromeo di Arcore

(C.Bott.) E’ stato scritto che la sua pittura sa emozionare e toccare le corde dei sentimenti. E che i suoi quadri trasmettono sensazioni e fanno sognare. Chi li osserva vi trova tutta la poesia che anche un dipinto può esprimere e vi “legge” una profonda interiorità. In sintesi, questo è il suo mondo. Come dire il “mondo di Viviana”, un insieme di fascino e suggestioni, dolcezza e speranza.
Nelle sue tele è la natura a dominare la scena, interpretata e interiorizzata. E la terra e l’acqua, così come l’aria e il fuoco, elementi essenziali per ogni forma di vita, sono per così dire la materia prima della forma espressiva di questa artista.
Viviana Barutti è stata definita pittrice dell’anima. E il suo percorso artistico l’ha portata gradualmente a eliminare tutto ciò che l’uomo ha costruito, fino appunto a ricercare e a stabilire con la natura e, come detto, con i suoi elementi essenziali un’intesa profonda, al punto da consentirle di esprimere la sua personalità e i suoi stati d’animo.
Nei giorni scorsi la pittrice - “raccontata” in due pagine del volume Artisti d’Italia e presente tutti i giorni, da qui al 31 dicembre, nel suo atelier in piazza della Repubblica a Mandello - ha partecipato ad Arcore al “vernissage” della mostra allestita fino a domenica 22 dicembre a Palazzo Borromeo, dove sono esposte anche sue opere.

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