27 dicembre 2019

Nino Lozza da 75 anni socio del Cai. Il presidente generale: “Grazie per questa tua fedeltà”

Nino Lozza, da 75 anni socio del Club alpino italiano.
(C.Bott.) La seconda guerra mondiale si era da poco conclusa. Erano infatti i primi mesi del 1945 e lui, Nino Lozza, mandellese con una innata passione per la montagna, si iscrisse per la prima volta al Cai.

Da allora quello con il Club alpino italiano, la più antica e più importante associazione di alpinisti e appassionati di montagna, è stato un legame sempre più forte. E, ciò che più conta, destinato a non spezzarsi più. Così ora, a 75 anni di distanza da quel primo “bollino”, Lozza (94 anni compiuti lo scorso mese di agosto) ha avuto la bella quanto meritata soddisfazione di vedersi recapitare nei giorni scorsi una lettera a firma di Vincenzo Torti.
Nella sua missiva il presidente generale del Cai scrive: “Caro Antonio, ho ritenuto che, in questo anno per te particolarmente significativo per l’acquisizione del settantacinquesimo bollino, fosse doveroso, anche da parte del presidente generale, esprimerti la riconoscenza e la stima di tutto il sodalizio per questa tua fedeltà”.
“Se è vero, come scrive Italo Calvino, che “le associazioni rendono l’uomo più forte e mettono in risalto le doti migliori delle singole persone” - scrive sempre Torti, riconfermato nel maggio di quest’anno alla guida del sodalizio per il prossimo triennio - è ancor più vero che a rendere forti le associazioni sono le donne e gli uomini che in esse, con impegno, esprimono entusiasmo e capacità”.
La lettera del presidente così continua: “Sono certo che questa tua ininterrotta e convinta appartenenza sia stata veramente l’occasione per esprimere le tue doti e ti abbia consentito di affrontare al meglio le circostanze della vita”.
“Una ragione in più quindi - conclude Torti - per continuare a far parte di questa grande famiglia. Da parte mia e di tutto il Club alpino italiano un grazie sincero e gli auguri più belli”.
Piace allora ricordare, come già fatto in un’altra circostanza, quanto si legge nelle pagine dell’Antologia alpinistica mandellese data alle stampe dal Cai Grigne di Mandello nel 1974 in occasione del cinquantesimo di fondazione della sezione: “Dalla ricostruzione del rifugio Elisa all’impegno per far conoscere a tutti le sue belle montagne, dall’esecuzione della segnaletica su tutti i sentieri delle Grigne a propugnatore della scuola di alpinismo “Gino Carugati” e dello Sci Cai Mandello. Nino Lozza è l’anima dell’azione sezionale. Ha fondato la prima scuola di comportamento in montagna in Italia per giovani dai 6 ai 12 anni ed è presente da sempre nella squadra di Soccorso alpino. Ricercatore e collezionista di minerali, è assertore intransigente del rispetto dovuto alla natura”.

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