05 gennaio 2023

Il sindaco di Mandello candidato al Pirellone. Fasoli: “Vorrei una Regione più vicina ai territori”

“Mi dispiacerebbe lasciare la mia carica attuale, ma il lavoro che stiamo portando avanti non ha il mio nome ma quello del “Paese di tutti”. Troveremo dunque una valida alternativa”

Riccardo Fasoli accanto a Letizia Moratti in occasione della visita alla "Icma" di Mandello Lario della candidata alla presidenza della Regione lo scorso 14 dicembre.


(C.Bott.) In queste ore viene ufficializzata la sua candidatura alla carica di consigliere regionale. Riccardo Fasoli, 37 anni, dal 2015 sindaco di Mandello Lario, “correrà” nella lista dell’ex ministro ed ex assessore regionale Letizia Moratti, già sindaco di Milano, che il 12 e 13 febbraio sfiderà Attilio Fontana e Pierfrancesco Majorino per la presidenza della Lombardia.
Sindaco Fasoli, quali le ragioni che l’hanno indotta a candidarsi? E perché nello schieramento che si riconosce nel Terzo polo scaturito dall’intesa tra “Azione” di Carlo Calenda e “Italia Viva” di Matteo Renzi?
“Innanzitutto tengo a precisare che non sarò candidato nella lista del Terzo polo ma nella lista civica autonoma di Letizia Moratti. Lista civica, eterogenea, ma principalmente formata da moderati del centrodestra che non si riconoscono o che, come me, non si sono mai riconosciuti nel modo odierno di agire dei partiti. Un po’ quello che è il “Paese di tutti”. Per coerenza non avrò mai tessere finché sarò sindaco di questa lista e parte del suo progetto, che condivido da ormai 15 anni. La richiesta, arrivata da Milano, mi ha fatto molto piacere e ho colto l’occasione di accoglierla in quanto avrei la possibilità di dire la mia su temi che toccano tutti noi da vicino e in particolare gli amministratori locali”.
Qual è la sua idea di Regione? E cosa vorrebbe cambiasse al Pirellone dopo il voto del prossimo febbraio?
“La mia idea di Regione è quella di un ente che sia al servizio del cittadino in maniera tempestiva, pragmatica e operativa. Non tutto è da cambiare, ma sicuramente da migliorare. In un mondo sempre più fatto di emergenze e imprevisti, servirebbe una maggiore capacità di programmazione e di visione delle esigenze dei territori nel lungo periodo. Di grande importanza, secondo la mia visione, deve essere il recupero delle relazioni con l’amministrazione centrale, cercando di essere propositivi, costruttivi e innovatori nel rapporto Stato-Regione”.
A suo giudizio, in cosa ha difettato maggiormente la Lombardia in questi anni di presidenza di Attilio Fontana? Ha fatto ad esempio discutere la politica attuata per quanto riguarda la sanità…
“Su molti temi è mancata la capacità di governare i settori di competenza. Il rapporto sanità pubblica-privata è sacrosanto e necessario ma va, appunto, governato. Il privato in questo caso deve rimanere sussidiario al pubblico, non metterlo in difficoltà in termini di servizi e di personale. Va altresì fatta una grande riflessione dettata dai numeri: una popolazione che invecchia ha bisogno di maggiori servizi vicino a casa che, in territori come il nostro, sarebbero utili anche al fine di evitare lo spopolamento. I servizi devono però essere fatti di medici e personale, non soltanto di spazi fisici che poi, troppo spesso, restano vuoti. Stesso discorso per il turismo: dove c’è vocazione turistica vanno facilitati gli interventi turistici imprenditoriali, che creano posti di lavoro. B&b, case vacanze, eccetera sono sicuramente una risorsa importante, ma non deve essere dimenticato il rapporto con gli alberghi: questi ultimi, al momento, soffrono una situazione di concorrenza sleale”.



 In caso di sua elezione a consigliere regionale dovrà lasciare per incompatibilità la carica di sindaco di Mandello Lario. Quanto le peserebbe quella rinuncia? E quale sarà, a quel punto, l’iter che dovrà essere seguito a livello comunale?
“Candidarsi è un conto, essere eletti è un altro. Si parte con l’idea di poter dare il proprio contributo al dibattito politico. Se i cittadini della provincia di Lecco riterranno che io possa dare un contributo positivo e costruttivo alla causa regionale, ne sarò felice. Mi dispiacerebbe molto per la mia carica attuale, ma il lavoro che stiamo portando avanti non ha il mio nome, ma quello del “Paese di tutti”. Troveremo una valida alternativa. Nella remota ipotesi di elezione potrebbe sostituirmi temporaneamente il vicesindaco, per poi andare al voto al primo turno utile”.
Un’ultima domanda: cosa sente di dover dire ai mandellesi alla vigilia delle elezioni regionali e quale il suo appello in vista del voto?
“L’appello che faccio è sempre lo stesso: dare un voto informato. La differenza la fanno sempre le persone, con le loro capacità e il loro modo di lavorare. La Regione è molto operativa e il suo operato ha diversi diretti risvolti per il cittadino. Servono competenze, prima che bandiere. Alternative anche per i disillusi dalla politica credo che ce ne siano, quindi l’invito è di andare a votare. Se sarò ritenuto all’altezza, io ci sarò”.

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