02 gennaio 2020

Terreno indecente, il campo sportivo comunale di Mandello non può più aspettare

Una struttura in erba sintetica la soluzione ottimale per ovviare ai disagi che si riscontrano ormai da anni e per non dar corso all’inizio di ogni stagione a manutenzioni che si rivelano poi del tutto inutili
(C.Bott.) Basta guardarlo, il campo sportivo comunale di Mandello, lì a due passi dal lago, per rendersi conto in quali condizioni si trovi quando la stagione agonistica 2019-2020 non è neppure al giro di boa.
Basta guardarlo, anche soltanto dal vicino ponte sul Meria, per accorgersi che l’erba è, di fatto, già un ricordo delle prime settimane autunnali e che il terreno di gioco, complici certamente le abbondanti piogge di novembre e dicembre, è una sorta di pantano al limite della praticabilità.
Eppure su quel campo, che ai non più giovani ricorderà allenamenti e partite del Gruppo sportivo Moto Guzzi, giocano appunto da inizio stagione otto squadre di calcio della Polisportiva Mandello, dai “Primi calci” per arrivare alla prima squadra che milita, fin qui con ottimi risultati, in Seconda categoria.
Come dire, circa 200 ragazzi che a turno si allenano cinque ore al giorno dal lunedì al venerdì e che il sabato o la domenica scendono in campo per disputare le partite casalinghe delle loro rispettive formazioni.
Si diceva delle abbondanti precipitazioni di novembre e dicembre. Ebbene, per giorni e giorni il campo è stato ridotto a un pantano, al punto che alcuni incontri hanno dovuto essere rinviati proprio per impraticabilità del terreno di gioco.
Continuare così è piuttosto assurdo. Tutti gli anni, prima che la stagione abbia inizio, dirigenti e volontari della sezione calcio della Polisportiva si rimboccano le maniche per provvedere a una sorta di manutenzione straordinaria del terreno di gioco, operazione che viene a costare ogni volta non meno di 4.000-4.500 euro ma i cui risultati sono come detto pressoché del tutto vanificati nel giro di pochi mesi.
Una soluzione potrebbe essere quella di rizollare l’intero campo (da undici giocatori e che misura, non dimentichiamolo, 105 metri per 60), scendendo almeno di 30 centimetri rispetto alla superficie per riuscire a sradicare il pabio e la gramigna che soffocano la semina, per poi provvedere a una nuova piantumazione. Ciò peraltro significherebbe non poter utilizzare il terreno di gioco per un’intera stagione, con i problemi che ne conseguirebbero per tutte le compagini iscritte ai vari campionati in totale assenza di una qualsiasi alternativa appunto al campo sportivo comunale.
La scelta più logica sarebbe dunque quella di pensare a un campo in erba sintetica, secondo una concezione ormai consolidata pressoché ovunque anche nel territorio lecchese.
“Ciò consentirebbe - dicono i dirigenti della sezione calcio della Polisportiva Mandello - non soltanto di ridurre in modo considerevole le spese di manutenzione del terreno di gioco ma soprattutto di ammortizzare nel giro di qualche anno i costi derivanti appunto dalla sua progettazione e realizzazione accogliendo le richieste di un suo utilizzo da parte di altre società e, perché no?, ospitando manifestazioni ed eventi anche di natura non calcistica, senza contare il gradimento che una simile struttura avrebbe da parte degli stessi giocatori e dei loro allenatori”.
Richieste in tal senso sono già state inoltrate alle amministrazioni comunali in carica a Mandello negli ultimi tre lustri, fin qui peraltro senza riscontri.
“Ancora nei precedenti mandati amministrativi - aggiungono i responsabili della sezione - era stata ventilata l’ipotesi di realizzare un centro sportivo in località Carbè, dove avrebbe dovuto trovare posto anche il nuovo campo sportivo, ma va detto che quella soluzione ci era sembrata pura fantascienza”.
A inizio mandato l’Amministrazione attualmente in carica aveva poi prospettato un intervento sul campo sportivo, che tra l’altro avrebbe dovuto girare di 90 gradi, nel contesto della riqualificazione dell’area industriale dell’ex Vellutificio Redaelli, ma oltre a non essere mai partito quell’intervento pare di là da venire. E il campo di gioco, obiettivamente, non può più aspettare.
A necessitare di un urgente quanto adeguato intervento di manutenzione straordinaria è poi la palazzina realizzata sul finire degli anni Novanta e adibita a spogliatoi, infermeria e ufficio, che presenta infiltrazioni d’acqua tali da rendere decisamente indecente e indecoroso l’interno dei vari locali.
Anche se ora a fare specie sono soprattutto le condizioni del campo. Già, perché il calcio e in generale lo sport mandellese meritano di più, molto di più.

Nessun commento:

Posta un commento