05 marzo 2021

Como, Lecco, Monza e la Brianza, bellezze da vivere e da custodire

Nell’elegante volume edito da “Cattaneo Paolo grafiche” un territorio rappresentato attraverso una serie di percorsi culturali per far conoscere i suoi patrimoni storici, artistici, naturali e umani

La valle dell'Adda tra Lecco e Brivio in uno spettacolare scatto di Alberto Locatelli.


di Claudio Bottagisi

Già il titolo è di per sé un richiamo esplicito a sfogliare le quasi 400 pagine del volume. Basta poi scorrerne anche soltanto i capitoli introduttivi per avere la conferma di trovarsi di fronte a un vero e proprio percorso ad un tempo turistico e culturale, a un patrimonio di arte e natura che pochi altri territori possono vantare.

Bellezze da vivere e da custodire è un autentico capolavoro editoriale, riassunto con rara efficacia nella frase che di fatto introduce il lettore ai contenuti del libro: “La storia è un cardine del turismo culturale, a patto di trasformare ogni passeggiata in esperienza”. La paternità è di Greg Richards dell’Università di Tilburg in Olanda e nel volume dato alle stampe sul finire del 2020 dalla “Cattaneo Paolo grafiche” di Oggiono - Lecco sono in parte racchiusi il senso e il significato di quella considerazione, l’esigenza di rivalutare la nostra meravigliosa terra e di riproporre a noi stessi l’incomparabile tesoro artistico e paesaggistico che la stessa racchiude.

“Dobbiamo essere noi che la abitiamo - dice l’editore Paolo Cattaneo - i primi turisti del nuovo corso”. Inevitabile ritrovare in quelle parole il richiamo all’inattesa pandemia che un anno fa ha colpito non soltanto  la nostra economia ma pure i nostri affetti, cambiando il modo di vivere di molti e minando le certezze un po’ di tutti. E’ allora accettabile riprendere il cammino come se nulla fosse accaduto? Come se l’emergenza fosse alle spalle (e ancora non lo è, purtroppo)?

Domanda legittima, ma è possibile trovare la risposta dentro un libro, dentro qualcosa che era stato concepito ben prima che tutto accadesse e che inevitabilmente rischiava di finire - per dirla sempre con l’editore Cattaneo - tra le cose non più strettamente necessarie? Certo, è possibile, perché anche un libro può essere un’opportunità per ripartire, per tornare a percorrere quel tragitto forzatamente interrotto, per reagire alle avversità. E per annunciare che il tempo della rinascita può e anzi deve essere alle porte.



Ecco allora l’esigenza di essere noi stessi, che abitiamo una terra di una bellezza impareggiabile, i primi turisti del cosiddetto nuovo corso. “Guardiamola con occhi nuovi - ammonisce Cattaneo - e viviamola con maggior partecipazione. E approfondiamo le nostre conoscenze, talvolta distratte”. Poi un altro invito esplicito: cerchiamo al suo interno le risposte al nostro desiderio di rinascita e le troveremo.

Un’opportunità da non perdere, con l’orgoglio che deve giustamente scaturire dalla consapevolezza di vivere in luoghi di indiscusso fascino. Di più, semplicemente magici.

Quei luoghi e quei “percorsi di cultura” raccontati nel volume, il cui progetto editoriale oltre che a Paolo Cattaneo si deve anche a Fabrizio Mavero, sono compresi tra il Lario e la Brianza, tra Como, Lecco e Monza. Come dire, un territorio con una superficie pari a poco più del 4 per cento dell’intera Lombardia ma dentro il quale vive il 15% di tutta la popolazione della regione, dunque con una densità abitativa di quasi quattro volte superiore a quella della Lombardia.

Lecco e il suo lago (foto Alberto Locatelli).


Una “città verde” tra Milano e l’Europa, con la Brianza traino delle tre province dal punto di vista demografico e, di riflesso, economico. Con la consapevolezza che il nucleo composto appunto da Como, Lecco, Monza e dalla Brianza potrebbe assumere le funzioni di un’unica grande città policentrica, capace di scampare al fenomeno del declino dei piccoli centri e di proporre ai suoi abitanti strutture d’avanguardia che le singole città non sono più in grado di offrire, coinvolgendo anche i territori più periferici.

“Una città dotata altresì di una propria specificità - si osserva nelle pagine introduttive del libro - non una metropoli in formato ridotto bensì una innovativa country-city, una città-campagna verde e industriale, vivibile e ricca, con pochi riscontri altrove. Dotata per di più di alcuni brand spendibili con successo ai turisti di tutto il mondo, in aggiunta al fascino antico delle tre città storiche e al forte legame di vicinato con altre realtà confinanti di grande richiamo turistico: Milano innanzitutto, poi le aree di Varese, di Bergamo e della Valtellina”.

Un unico ambito storico-culturale, in definitiva, dove gli history-tours sono dedicati alla storia e all’arte, alla natura e alla fede, al lavoro e alle tradizioni sportive. Un campionario di tutto ciò che è la vita, verrebbe da dire.

Una suggestiva veduta di Como (foto Alberto Locatelli).


Non a caso la redazione che ha lavorato alla realizzazione e alla stesura di Bellezze da vivere e da custodire precisa che “questo territorio, fatto di città e di campagna, che non si sa come definire nel suo insieme considerato che è popolato da quasi 1.500.000 abitanti (più di Milano stessa), si propone al turista avido di conoscenze soprattutto con questa peculiare diversificazione di esperienze che è la sua stessa storia, un suo punto di forza che lo contraddistingue da altri territori”.

Via allora a un affascinante viaggio che parte da “un turismo antico e nuovo” e arriva fino alle “porte storiche con l’Europa” attraverso le vie dello Spluga, del Bernina, dello Stelvio e del Gottardo.

I testi sono di Alberto Benini, Angelo Borghi, Fabio Cani, Tiziano Casartelli, Pietro Dettamanti, Renato Mambretti, Fabrizio Mavero, Sergio Poli, Marco Sampietro, Paola Scaglione, Gianfranco Scotti, Giovanna Virgilio e Alberto Zanchetta.

Cosa dire poi delle immagini parte integrante del volume? Semplicemente che sono una più bella e più significativa dell’altra. Gli autori, del resto, sono una garanzia, e i loro scatti un marchio di fabbrica: da Vittorio Buratti a Giulio Fumagalli, da Mauro Lanfranchi ad Alberto Locatelli, dallo stesso Fabrizio Mavero ad Alex Perathoner.

Buon viaggio, allora. E buona rinascita.


 

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