06 luglio 2020

Varenna. Il sindaco a Paolo Ferrara: “Prima di lanciare accuse sguaiate, rifletta”

Mauro Manzoni: “Forse lui e i precedenti amministratori hanno rinunciato alle loro indennità? Non ci pare. Evidentemente il suo invito a far donazioni all’asilo vale soltanto per gli altri”
Mauro Manzoni, dal 2016 sindaco di Varenna.
Da Mauro Manzoni, sindaco di Varenna, riceviamo e pubblichiamo:
Sono costretto, mio malgrado, a rispondere alle reiterate, noiose e petulanti accuse lanciate a mezzo stampa dal consigliere comunale Paolo Ferrara. Preferirei non sottrarre questo tempo all’amministrazione dell’ente e ai miei impegni privati ma è necessario, considerato che sono stato accusato di aver aumentato il mio “stipendio” “sino al massimo percentuale dell’85%”.
Prima grave inesattezza: i sindaci non hanno alcuno “stipendio”, come afferma il consigliere. Infatti si tratta di “indennità di funzione” perché lo scopo non è di retribuirli, bensì soltanto quello di compensarli parzialmente per l’impegno profuso nell’Amministrazione.
Il motivo per cui la legge citata a sproposito dal consigliere ha reso possibile un aumento dell’indennità dei sindaci dei comuni con meno di 3.000 abitanti è semplice. Chiunque abbia un minimo di cognizione in materia, infatti, sa bene quanto sia divenuta complessa la gestione dei piccoli enti specie quando questi hanno un numero di dipendenti molto ridotto come il comune di Varenna.
Eppure questi comuni vanno avanti, grazie allo spirito di servizio di chi lo dirige politicamente assumendosi le responsabilità che ne derivano, e di chi vi lavora, ognuno secondo le proprie competenze. Quella legge ha voluto soltanto riconoscere la peculiarità del servizio svolto per i piccoli enti proprio perché ne ha riconosciuto le specificità.
Seconda grave inesattezza: non v’è stato alcun aumento dell’85%, come dichiarato da Ferrara. Prima di lanciare accuse sguaiate, sarebbe opportuno, anzi doveroso, non sparare numeri a caso contando sul fatto che chi legge spesso non ha tempo per verificare e approfondire.
La legge dispone infatti che “la misura dell’indennità di funzione spettante ai sindaci dei comuni con popolazione fino a 3.000 abitanti è incrementata fino all’85 per cento della misura dell’indennità spettante ai sindaci dei comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti”. Ciò, nel mio caso, si traduce in un passaggio da 645,57 euro lordi (438,92 euro netti) a 921,88 euro lordi (696,27 netti). Quindi, un aumento di circa il 30%.
Non è dato sapere se Ferrara ignorasse o fingesse di ignorare i numeri della vicenda. Ognuno può farsi un’opinione in merito, ma sarebbe bene non imputare alla controparte politica decisioni che questa non ha assunto. A tal proposito, considerato che affermazioni di questo tipo potrebbero ledere anche l’immagine del Comune, oltre che di chi vi presta servizio, mi riservo di agire nelle sedi competenti a tutela di tali diritti.
Terza grave inesattezza: questa sindacatura è costata, a seguito dell’aumento, 20.000 euro in più. Ma dove?
Del resto, se si confrontano le “indennità di carica” lorde (risultanti dai bilanci comunali) riconosciute agli amministratori nel corso del precedente mandato a guida Molteni (anni 2011-2016) e quello in corso a mia guida (anni 2016-2021), emerge che tali indennità, nei rispettivi periodi quinquennali, sono state e saranno percepite per circa i seguenti importi:
al sindaco Molteni: 77.468 euro, al vicesindaco Pecis 11.620 euro, all’assessore Ferrara 3.873 euro. Totale, 92.961 euro.
Al sindaco Manzoni 39.870 euro, al vicesindaco Balbi 2.073 euro, all’assessore Del Nero 2.765 euro. Totale, 44.708 euro.
Dal precedente prospetto si può facilmente evincere che le indennità spettanti agli attuali amministratori del Comune di Varenna ammontano a meno della metà rispetto a quelle del precedente mandato (con un risparmio di spesa di circa di 48.253 euro); il che, evidentemente, a Ferrara tale incontestabile dato proprio non va giù.
Ecco le cifre dello scandalo urlato da Ferrara, al quale evidentemente non va proprio giù il fatto che la mia sindacatura abbia costi più che dimezzati rispetto alla precedente.
Quanto poi all’espresso richiamo di una deliberazione della Corte dei conti che avrebbe “ristabilito la legalità”, Ferrara ignora o finge di ignorare che il provvedimento citato altro non è che l’espressione di un parere (numero 67/2020), su richiesta di un sindaco della provincia di Sondrio che ha ritenuto di porre il quesito perché le modalità applicative della legge non erano del tutto chiare.
E questa è la quarta grave inesattezza: la Corte dei conti non ha affatto “ristabilito la legalità”: quella, semmai, si afferma con le sentenze, non con i pareri. E questo un amministratore dovrebbe saperlo.
La Corte dei conti afferma che “la norma sia chiaramente formulata con riguardo ai soli sindaci dei comuni fino a 3.000 abitanti, in linea con la ratio di contrastare la carenza di candidature alle elezioni amministrative negli enti di ridotte dimensioni demografiche e stimolare l’esercizio di tale munus publicum nelle situazioni di particolare gravosità del ruolo e delle responsabilità del sindaco, come nel caso di enti di limitate disponibilità finanziarie ed organizzative. In questo senso si ravvisa, alla base della norma, lo scopo di rendere effettivi i principi costituzionali di garanzia dell’accesso dei cittadini alle funzioni pubbliche”.
Riguardo all’estensione dell’aumento dell’indennità a vicesindaco e assessore, afferma che tra le ipotesi di esclusione “potrebbero rientrare proprio i casi di specifico aumento dell’indennità sindacale” disposto sulla base della nuova legge.
Il giudice contabile utilizza il condizionale: è la sua opinione, della quale non può certo non tenersi conto, ed è un’opinione che attesta una difficoltà interpretativa. Altrimenti avrebbe utilizzato l’indicativo, o l’imperativo: avrebbe scritto “rientrano…” o “devono rientrare…”.
Se talvolta non è semplice neanche per i giudici interpretare le leggi, figuriamoci se può esserlo per gli amministratori locali.
Se tale opinione verrà confermata, stia tranquillo Ferrara: se vi sarà da restituire si restituirà. La Giunta non ha mai preteso percepire neanche un centesimo di ciò che spettava, rinunciando a ogni indennità, figuriamoci se pretende ciò che eventualmente non spetta. Forse che Ferrara e i precedenti amministratori hanno rinunciato alle loro indennità? Non ci pare. Evidentemente il suo invito a far donazioni all’asilo vale soltanto per gli altri.
Mauro Manzoni, sindaco di Varenna

1 commento:

  1. Perché mi chiedo,molto ingenuamente,alcune persone sono nate per gettare fango su tutti e su tutto,perché mi chiedo non hanno l'etica la coscienza per stare zitti ancora mi chiedo come fanno a stare bene con se stessi con i loro cari ,come fanno a non sentirsi male .mi voglio illudere , sarebbe utopia vedere queste persone scusarsi pubblicamente? utopia poter dire la verità ?la politica è servizio non potere come diceva don tonino bello.vai avanti Mauro sei una persona perbene per questo dai fastidio?

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