13 giugno 2025

“Il vecchio e il mare” di Hemingway in versione teatrale. “Plasticamare” domani in piazza a Varenna

“Teatro in mostra” presenta domani sera, sabato 14 giugno, a Varenna “Plasticamare”, rappresentazione di Marco Filatori, per la regìa di Omar Nedjari, liberamente ispirata (e tragicamente attualizzata) dal romanzo “Il vecchio e il mare” di Ernest Hemingway. Direttore tecnico sarà Donato Rella. Lo spettacolo si terrà con inizio alle 21.15 in piazza San Giorgio, di fronte alla chiesa di San Giovanni Battista.

Con i “se” non si fa la storia, d’accordo. Di certo si possono fare però delle ipotesi affascinanti e poetiche. E a volte anche terribilmente inquietanti. Ecco quindi il nostro “se”. Come avrebbe scritto Ernest Hemingway il suo capolavoro “Il vecchio e il mare” se fosse vissuto oggi? Di quale mare e di quale pescatore avrebbe parlato? La nostra conclusione, anzi certezza, è che avrebbe raccontato dell’abuso, della violenza, dello svuotamento di mari e oceani. E tra le molte - troppe - possibilità ci piace pensare che si sarebbe concentrato sulla plastica come elemento di aggressione. Simbolo dell’ottusa indifferenza dell’uomo per le sorti del pianeta Terra. Emblema della sua avida ingordigia.

Nel suo romanzo uno dei temi più forti è il rapporto paritario tra il pescatore e il mare. Un rapporto fatto di conoscenza e di rispetto, non predatorio, consapevole e non con la rapacità della razzia indiscriminata di oggi. Non saccheggiando senza criterio ma ringraziando il mare e il pesce che diventerà cibo e vita per molte famiglie.

Non a caso il mare come grande padre e la terra come grande madre sono stati ovunque tra le prime divinità dei popoli antichi: il mare per il pesce, la terra per il grano. Quella della pesca era un’attività quotidiana non condotta con odio o prepotenza ma alla pari, rispettando ritmi interni e molto più antichi dell’uomo.

Nel “Vecchio e il mare” emergono con forza e chiarezza quasi profetica la dignità e coraggio del vecchio pescatore Santiago ma anche quelle del pesce spada che lotta strenuamente per liberarsi. Una lotta epica e equilibrata tra due esseri viventi in un rapporto di assoluto rispetto tra uomo e natura.

Tutte cose che oggi non esistono più e che il vecchio Hem - come lo chiamava il suo grande ammiratore Charles Bukowski - conosceva e aveva raccontato nel suo meraviglioso romanzo.

Si diceva… la plastica. Le tristemente famose “isole di plastica” sono otto e hanno dimensioni sconvolgenti. Una delle due presenti nell’Oceano Pacifico è stimata da un minimo di 700.000 chilometri quadrati fino a più di 10 milioni. Le dimensioni di Spagna e Portogallo assieme. E come questa ce ne sono ben altre sette negli oceani. Agglomerati di rifiuti plastici che le correnti hanno coagulato in isole. Quanti anni ci vorranno prima che tutti gli oceani ne verranno ricoperti?

Noi siamo certi che Hemingway non sarebbe rimasto indifferente a questa follia! Quindi abbiamo deciso di prendere il suo romanzo “Il vecchio e il mare” e di attualizzarlo tragicamente in una sorta di visione per raccontare quello che ci preme: la lenta agonia dei mari, che rischia di essere il nostro suicidio come razza umana. Questo avrebbe scritto Hemingway se fosse vissuto oggi”.

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