21 giugno 2020

Niente tavolini e sedie in piazza IV Novembre fino a ottobre. “Vivere Lierna” non ci sta

Piazza IV Novembre a Lierna in una foto di questi ultimi giorni.
Dai consiglieri comunali di “Vivere Lierna” Marco Mauri e Nunzio Marcelli riceviamo e pubblichiamo:
La delibera della giunta comunale di Lierna del 29 maggio scorso, pubblicata in data 13 giugno con i richiami ai decreti nazionali per fronteggiare l’emergenza Covid-19,  è limitativa rispetto a quanto richiamato e la stessa autorità locale che si professa “turistica”, autodefinendosi “ben allineata per tale scopo”, decide che alcuni spazi turistici locali debbano essere inibiti “per decoro e opportunità pubblica” sino al 31 ottobre.
Con la delibera scopriamo che coloro i quali per circa 90 anni hanno regolarmente concesso lo spazio esterno al bar (uno spazio limitato e utilizzato con la posa di tavolini e sedie, previo pagamento della tassa per l’occupazione del suolo pubblico) evidentemente non conoscevano il decoro.
Nei primi giorni di settembre dello scorso anno è stato “blindato” lo spazio per il “rifacimento di piazza IV Novembre”, poi c’è stata la variante in corso d’opera al progetto da 464.900 euro, la negazione dell'accesso ai disabili, quindi il blocco delle attività conseguenti al Covid-19 e per 9 mesi l’intera area è stata inibita ai liernesi e alle attività commerciali.
Con l’apertura delle numerose attività tramite appositi decreti, il governo, le Regioni e i Comuni hanno emesso provvedimenti a favore delle attività commerciali, di ristorazione e i pubblici esercizi che hanno patito notevoli danni economici esonerando i titolari dal pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico sino al 31 ottobre e concedendo agli stessi la possibilità di estendere la superficie utile all’esterno dell’esercizio (senza oneri aggiuntivi) per favorire l’attività appunto all’esterno e sempre nel rispetto di protocolli e regole.
Il “decoro e l’opportunità pubblica”, che con la delibera in questione inibisce uno spazio esterno sulla piazza, non nei giardinetti sottostanti, sul lungolago Castiglioni e alcuni spazi in Riva bianca, come detto sino al 31 ottobre, è motivo di  realistica incomprensione. Non penalizza soltanto i  titolari del bar, con conseguenze economiche negative, ma anche tutti coloro che per anni hanno trascorso tanto tempo della loro vita su quei tavoli all’aperto, in una delle piazze del nostro bel paese tanto amato dai turisti.
L’atto “inibitorio” con validità sino al 31 ottobre, data che esclude i pubblici esercizi dal pagamento della tassa, potrebbe richiamare l’opportunità pubblica derivante dalle incertezze Covid-19 (se vivo, morto o risorto). Invece di chiudere tutto e “siamo a posto”, basterebbe mettere in sicurezza lo spazio citato seguendo quanto prescritto dai protocolli.
Considerato che i lavori  sulla piazza, iniziati nel settembre 2019, dopo nove lunghi mesi e prima del 31 ottobre si dovrebbero ultimare, ci aspettiamo che con la  revoca e con la nuova delibera di giunta il buon senso (non necessariamente turistico) inibisca l’improvvisato decoro o la decenza, insieme all’opportunità o all’opportunismo, e la questione pubblica e privata si risolva al meglio.
I consiglieri comunali Marco Mauri e Nunzio Marcelli

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