20 giugno 2020

Riconosciuto il martirio di suor Maria Laura Mainetti, uccisa nel giugno del 2000

La notizia è stata accolta dal suono delle campane nella comunità di Villatico di Colico, dove nacque la religiosa assassinata a Chiavenna
Suor Maria Laura Mainetti, originaria di Colico.
Papa Francesco ha ricevuto ieri il cardinale Angelo Becciu, dal 2018 prefetto della Congregazione delle cause dei santi. Durante l’udienza il pontefice ha autorizzato la Congregazione a promulgare il decreto riguardante la Serva di Dio suor Maria Laura Mainetti, al secolo Teresina Mainetti. La Congregazione delle cause dei santi ha riconosciuto il martirio della religiosa delle Suore figlie della croce.
La notizia è stata accolta dai rintocchi delle campane nelle comunità di Villatico di Colico, dove suor Mainetti è nata, e a Chiavenna, luogo del suo martirio. E oggi, sabato 20 giugno, a mezzogiorno le campane di tutte le chiese della diocesi di Como suoneranno a festa.
La diocesi di Como ha accolto con gioia la notizia di questo importante riconoscimento da parte della Chiesa. “E’ forte il senso di responsabilità - si legge in una nota diffusa in queste ultime ore - Siamo testimoni e custodi delle molte tracce di santità che caratterizzano la storia millenaria della nostra diocesi. In questi ultimi nove anni abbiamo vissuto la canonizzazione di san Luigi Guanella (23 ottobre 2011) e le beatificazioni prima dell’arciprete Nicolò Rusca (21 aprile 2012) quindi di madre Giovannina Franchi (20 settembre 2014). Lo scorso novembre è stato riconosciuto il miracolo del medico missionario comboniano padre Giuseppe Ambrosoli. Ora il martirio di suor Maria Laura. E’ un percorso che si arricchisce dei tanti “santi della porta accanto” di cui le nostre comunità sono ricchissime”.
Teresina Mainetti nacque come detto a Colico il 20 agosto 1939, decima figlia di mamma Marcellina e papà Stefano. Fu uccisa il 6 giugno 2000, nell’anno del suo quarantesimo di professione religiosa, a Chiavenna al termine di un rituale satanico ispirato da quella data così evocativa, il 6 del 6 del nuovo millennio.
“Eccomi! Signore, perdonale”: questa la frase pronunciata da suor Maria Laura mentre veniva colpita.
Della tua vita devi fare una cosa bella per gli altri”: questo invito, rivoltole ancora giovanissima da un sacerdote durante la confessione, fu da lei abbracciato come progetto di vita. A 18 anni entrò nella congregazione francese delle Figlie della croce: nell’agosto 1959 prese i primi voti come suor Maria Laura e nel 1960 fece la professione perpetua a La Puye, casa madre della congregazione.
Dedicò la sua vita alla missione tra i bambini, i giovani e le famiglie, a Vasto (Chieti), Roma, Parma, fino ad approdare a Chiavenna nel 1984: qui, nel 1987, divenne anche superiora della comunità.
Le consorelle la descrivono “instancabile e serena, sempre pronta a rimboccarsi le maniche quando scopriva una qualunque situazione di difficoltà”. Si firmava sempre per esteso: suor Maria Laura, Figlia della croce. Pochi mesi prima della morte scrisse a una consorella: “Ti auguro di cercare e trovare Gesù tra i poveri e nella quotidianità… Sarai felice davvero”.
Una sensibilità particolare suor Maria Laura l’ebbe per giovani. In uno dei suoi scritti si esprimeva così: “I giovani sono poveri… Sì, perché spesso sono disorientati, sradicati, plagiati, soffocano un grido di vita inespresso... Sento l’urgenza di accompagnarli e di chiedere aiuto a Gesù, perché non hanno punti di riferimento”.
Sul luogo del martirio è stata posta una croce in granito che reca la scritta evangelica “Se il chicco di grano non muore, non porta frutto”. Da subito, in tanti si sono recati lì in preghiera e, nel marzo 2019, la salma di suor Laura è stata traslata dal cimitero di Chiavenna alla cappella di san Giovanni Nepomuceno, nella Collegiata di San Lorenzo.
Tempi e modi della beatificazione saranno concordati dal vescovo Oscar Cantoni e dagli attori della Causa con la Segreteria di Stato e le competente Congregazione delle cause dei santi.
A partire dal pontificato di Benedetto XVI i riti di beatificazione vengono celebrati nelle diocesi per coinvolgere più visibilmente le Chiese particolari nei riti della beatificazione dei rispettivi Servi di Dio.
La liturgia di beatificazione è comunque un atto del pontefice. E' presieduta da un suo rappresentante, preparata dalle Chiese locali con l’Ufficio delle celebrazioni liturgiche del Papa e suggellata dalla lettura del suo decreto: una vera epifania, dove si uniscono la Chiesa della terra e quella del cielo.

Nessun commento:

Posta un commento