09 aprile 2020

Il dottor Missaglia: “L’idrossiclorochina? E’ efficace, ma è solo un punto di partenza”

Il medico di Mandello ha parlato al Tg3 del Covid-19 e del farmaco antimalarico già impiegato con successo e tuttora prescritto come antireumatico
Il medico mandellese dottor Marco Missaglia.
(C.Bott.) “Nelle ultime 24 ore si registrano oltre 2.000 guariti dall’infezione Covid, anche se siamo ancora  in uno stato di emergenza. L’ottimo lavoro svolto dalle terapie intensive sta dando i risultati sperati, così come fondamentali per il contenimento del contagio rimangono le misure di  distanziamento sociale a cui tutti ci stiamo adeguando e in cui tutti ci stiamo impegnando. In rete, intanto, si rincorrono notizie circa questo e quel farmaco che parrebbe essere efficace nell’arginare il diffondersi del virus”.
Il dottor Marco Missaglia, medico di Mandello Lario abituale ospite sulle reti Rai, è stato intervistato dal Tg3 circa l’impegno dei medici di medicina generale nel far fronte all’infezione.
Lo specialista, oltre a ricordare i risultati  della ricerca scientifica italiana in terapie innovative quali quelle basate sugli anticorpi monoclonali, ha illustrato i risultati promettenti derivanti dall’utilizzo di un farmaco datato, nato più di sessant’anni fa. Si tratta dell’idrossiclorochina, un antimalarico che negli anni è stato impiegato con successo e viene tuttora prescritto come farmaco antireumatico per i pazienti affetti da artrite reumatoide e dal lupus.
“Questo farmaco, presente nei protocolli ospedalieri per i pazienti Covid-19 nelle unità intensive - spiega Missaglia - avrebbe però efficacia nei pazienti positivi anche paucisintomatici (che presentano cioè scarsi sintomi, ndr), riducendo l’entità del fenomeno infiammatorio collegato alla polmonite interstiziale”.
“Da circa un mese - aggiunge - valutavo l’opportunità di un trattamento precoce della patologia anche con l’introduzione dell’idrossiclorochina, seguendo i lavori portati  avanti dal gruppo del professor Didier Raoult dell’Università di Marsiglia grazie anche a quanto mi riferiva un collega italiano che lavora in Francia. I dati pubblicati da Raoult il 18 marzo scorso in relazione all’utilizzo dell’idrossiclorochina nel trattamento dei soggetti positivi paucisintomatici hanno dimostrato l’utilità di questo trattamento, in associazione con particolari tipi di antibiotici”.
Nel frattempo va detto che anche l’Aifa ha riconosciuto la possibilità di impiego dell’idrossiclorochina come trattamento di supporto nell’infezione da Covid-19 e lo stesso professor Roberto Burioni, virologo del “San Raffaele” di Milano, ha parlato negli ultimi giorni della sperimentazione del farmaco in laboratorio su colture cellulari e dei risultati significativi sin qui ottenuti.
Il dottor Missaglia, ospite la scorsa settimana anche ad Angoli, la trasmissione di approfondimento di EspansioneTv, ha spiegato che “l’idrossiclorochina non è la terapia specifica per l’infezione da Covid-19 (altre terapie come gli anticorpi iper immuni ottenuti dal plasma dei soggetti guariti, gli anticorpi monoclonali o lo sviluppo di altre  molecole possono fare la differenza in attesa che sia disponibile il vaccino, ndr), ma è pur vero che questo vecchio farmaco antimalarico può giocare un ruolo importante nell’attenuare la gravità dell’infezione, contribuendo a ridurre l’infiammazione e la carica virale”.
“E’ comunque un farmaco - ha sottolineato il medico mandellese - e in quanto tale ha effetti collaterali e controindicazioni che devono essere valutate dal medico caso per caso”.
“Non ha alcun senso - tiene a specificare Missaglia - correre in farmacia per procurarsi il farmaco. Lo stesso deve essere prescritto e assunto unicamente sotto controllo medico per i casi che il medico giudicherà opportuno trattare.  Indubbiamente, senza facili trionfalismi nel quadro purtroppo tanto cupo a cui questa pandemia ci ha abituati, non si tratta di un punto di arrivo ma piuttosto di un punto di partenza”.
“Ciò che ora conta - conclude il medico - è non abbassare in alcun modo la guardia e continuare a osservare il distanziamento sociale. Ognuno di noi, in questo senso, deve fare la propria parte. Ed è importantissimo non trasgredire le regole che ci sono state imposte”.

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