31 marzo 2020

Dal santuario di Lezzeno la preghiera alla Madonna: “Invochiamo la sua intercessione”

Nei giorni dell’emergenza il rettore don Paolo ha impartito la benedizione con il tondo miracoloso della Beata Vergine delle lacrime
Il rettore don Paolo all'esterno del Santuario di Lezzeno.
(C.Bott.) La benedizione impartita all’esterno del Santuario di Lezzeno caro al culto dei fedeli non soltanto bellanesi ma di tutto il Lario. Poi la preghiera del rettore don Paolo per chiedere l’intercessione della Madonna in questo momento per tutti così difficile.
Un gesto di speranza e di profonda fede preannunciato dal sacerdote con un messaggio rivolto a tutti i fedeli in cui li avvertiva che nel momento in cui domenica 29 marzo sarebbero risuonati i rintocchi delle campane delle ore 19 avrebbero potuto ricevere la benedizione impartita appunto dal portone del Santuario “a tutti gli abitanti di Bellano e a tutti i devoti della Madonna di Lezzeno vicini e lontani”.
“La benedizione - spiegava il rettore - sarà impartita utilizzando il tondo originale con l’immagine della Madonna con il Bambino che pianse nel 1688, che per l’occasione verrà tolta dalla nicchia dove si trova abitualmente”.
“In quel momento - aggiungeva il sacerdote - stando ognuno a casa propria, facendo il segno della croce e recitando una preghiera alla Madonna si riceverà la benedizione”.
Il rettore spiegava poi che con quel questo desiderava “che ognuno sentisse la maternità e la vicinanza della nostra Madre celeste che il Signore ci ha donato: Donna, ecco il tuo figlio”. E aggiungeva: “Penso specialmente ai malati, agli anziani, ai medici, agli infermieri, ai volontari, agli amministratori, a chi lavora e a tutti coloro che vivono con preoccupazione questo tempo. Con la benedizione del Signore si ravvivino in noi la speranza e la fiducia in Dio, in noi stessi e nel prossimo. Un saluto affettuoso a tutti nell’attesa di rivederci (speriamo presto) per pregare, cantare insieme e celebrare l’Eucarestia”.

Il santuario di Lezzeno, sopra Bellano.
La storia narra che il 6 agosto 1688 il contadino Bartolomeo Mezzora, sorpreso da un furioso temporale mentre lavorava nei campi, si rifugiò in una piccola cappella che custodiva un medaglione raffigurante l’immagine di una Madonnina. Quando il contadino iniziò a pregare chiedendo clemenza per i suoi vigneti, si accorse che l’immagine della Vergine stava piangendo lacrime di sangue. La notizia si diffuse rapidamente e, dopo varie analisi, l’evento fu dichiarato un vero a proprio miracolo.
Nel 1690 fu iniziata la costruzione del Santuario sul colle vicino al luogo in cui era avvenuto il miracolo, sopra un precedente oratorio di San Giuseppe poi inglobato nella nuova struttura.
Si sta parlando del Santuario di Lezzeno sopra Bellano, costruito in stile barocco classicheggiante, con navata a volte, presbiterio rettilineo e una bella cupola affrescata. La facciata è a tre colori e ai lati dell’arco si trovano due grandi nicchie con le statue di San Pietro e San Giuseppe.
L’interno, che accoglie centinaia di ex voto, è costituito da tre pregiati altari: quello maggiore - che risale al 1746 - e i due laterali, uno dedicato a San Giuseppe l’altro, settecentesco, a Sant’Anna. La volta e le pareti del santuario sono ricoperte di affreschi di Luigi Morgari e sulla cupola si possono ammirare gli angeli che portano in cielo Maria, alla quale viene offerto lo stemma di Bellano.
Sul luogo del miracolo, dove si trovava la cappellina di Bartolomeo Mezzera, nel 1888 venne costruito un nuovo piccolo oratorio con all’esterno una lapide che ricorda l’evento con la scritta: “Qui, nelle lacrime di Maria, il cielo pensava alla terra”.


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