19 marzo 2020

Gianfranco Poletti, dal Canada un riconoscimento affettuoso. “Ha reso migliore questo mondo”

Scomparso all’età di 71 anni, aveva abitato a Mandello, dove aveva lavorato alla Cooperativa “La Popolare”, e dal ’57 al ’69 a Lierna. Alpino, aveva praticato varie discipline sportive
Gianfranco Poletti, un mese fa l'addio in Canada.
(C.Bott.) “Uno tra i più grandi successi di Franco, nella sua vita, è stato aiutare a crescere suo nipote e i suoi tre meravigliosi figli Steven, Kathy e Anthony, che lo hanno reso così orgoglioso. Si “accendeva” quando iniziava a parlare dei suoi figli, di suo nipote o della cucina di sua moglie. Niente lo rendeva più felice di sapere i suoi figli contenti e di vedere riunita la sua famiglia attorno al tavolo per condividere un delizioso pasto preparato dall’amore della sua vita. Nessuno e nient’altro poteva battere qualsiasi cosa Teresa avesse fatto con le sue mani. Adorava sua moglie, che era la sua fonte di ispirazione tanto erano innamorati l’uno dell’altra ancora dopo 45 anni di matrimonio”.
A pronunciare queste parole è stata, neppure un mese fa durante la cerimonia funebre, Holly, la giovane donna che il prossimo 1° agosto sposerà Anthony, appunto uno dei tre figli di Gianfranco Poletti, morto lo scorso 19 febbraio all'età di 71 anni a Sudbury in Canada, dove risiedeva da 50 anni dopo aver vissuto a Mandello (dove abita tuttora sua sorella Gladis e dove dal 1963 al maggio del ‘70 aveva lavorato alla Cooperativa “La Popolare”, il negozio gestito da Audilio Valpolini in via Cesare Battisti) e dal ’57 al ’69 a Grumo di Lierna.
Amava lo sport e lo praticava. Aveva giocato a pallone e in gioventù si era avvicinato con ottimi risultati anche al judo, tanto che nel 1970, difendendo i colori dell’Unione ginnastica Ghislanzoni di Lecco, da esordiente in una competizione ufficiale aveva conquistato un brillante primo posto nella categoria fino a 93 chili.
E poi il suo legame con gli alpini, che l’aveva portato a diventare socio del gruppo delle penne nere di Sudbury.
Gianfranco il giorno delle nozze con Teresa.
Si è detto delle parole pronunciate dalla futura nuora al suo rito funebre. Parole sentite e molto tenere per descrivere la personalità e delineare il carattere amabile di un uomo che ha dedicato la vita alla famiglia e al lavoro.
“Franco aveva un grande senso dell’umorismo - aveva ricordato Holly - Poteva farti ridere in qualsiasi momento e sapeva come trarre il meglio da ogni situazione. Era un vero tuttofare. Adorava parlare del tempo trascorso in Italia con i genitori, con sua sorella Gladis, con gli altri familiari e con gli amici… e delle sue avventure. Gli piaceva concentrarsi sui bei momenti e sui ricordi felici. E ha sempre messo la famiglia al primo posto, anche prima di se stesso. Non ho mai visto un marito, un padre o un nonno così premuroso, così attento e amorevole. Vederlo con Lorenzo è stato qualcosa di speciale”.
Già, Lorenzo, l’amatissimo nipote. “Era diventato il suo aiutante - aveva detto - e voleva essere proprio come suo nonno. Voleva ripetere qualunque cosa lui stesse facendo, sia che si trattasse di spalare la neve o di lavorare in garage. Voleva essere forte come il nonno”.
Con i suoi amici alpini. Gianfranco Poletti è il primo a destra.
Poi un tenerissimo ricordo: “Lo scorso dicembre Franco si era vestito da Babbo Natale e si era arrampicato in cima al garage in modo che Lorenzo potesse guardarlo scendere dalla scala e consegnare un regalo soltanto per lui. Lo sguardo sul volto di Lorenzo e la gioia negli occhi di Franco nel vederlo così felice non li dimenticherò mai”.
E’ stato un rapporto forte e particolarmente intenso, quello tra Gianfranco e sua moglie. L’ha sottolineato, Holly, ai funerali. “Teresa e Franco - ha detto - adoravano raccontare storie insieme. Uno di loro avrebbe iniziato la storia e l’altro l’avrebbe finita… Erano sempre sulla stessa pagina e entrambi sapevano cosa stava pensando l’altro ancor prima di dirlo. Non ho mai visto un amore come il loro in tutta la mia vita”.
E ancora: “Il matrimonio di Franco e Teresa mi ha dato speranza e ispirazione per il tipo di amore che avrei potuto avere con Anthony. Sono e sarò sempre grata a entrambi per avermi mostrato cos’è e com’è il vero amore”.
Gianfranco in una foto che lo ritrae con mamma Caterina.
Infine qualche altro ricordo di Gianfranco: “Era un uomo buono e so che chiunque ha avuto la fortuna di conoscerlo sarà d’accordo. Anche se è difficile non sentirsi come quando una persona cara ci lascia troppo presto, possiamo consolarci sapendo che non ha sofferto e che ha lasciato questa terra con tutto ciò che ha sempre desiderato. La sua eredità  vivrà  nei suoi figli e nei suoi nipoti e non dimenticheremo mai il modo con cui ha reso questo mondo un posto migliore”.
E un ultimo pensiero, rivolgendosi direttamente a Gianfranco: “Promettiamo di non smettere di raccontare le tue storie e sappiamo che continuerai a vegliare su di noi. Ti ameremo sempre e ti ringraziamo per essere l’uomo affidabile, laborioso, amorevole, divertente e insostituibile che eri. Franco, sei una stella splendente e non sarai dimenticato”.

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