03 aprile 2020

Il presidente del Cai Grigne: “Che bei ricordi quelle escursioni della Secim ogni giovedì”

Giancarlo Pomi parla di Nino Lozza. L’assessore Serenella Alippi: “Era un grande”. Il suo legame con Giorgio Redaelli, mandellese, “re” del Civetta
Nino Lozza in una foto che lo ritrae con l'alpinista Giorgio Redaelli.
(C.Bott.) I ricordi si rincorrono, al pari delle testimonianze e degli attestati di solidarietà. La scomparsa di Nino Lozza, mandellese, morto all’età di 94 anni, lascia un vuoto grande in quanti l’hanno conosciuto e ne hanno apprezzato l’operato, sia in campo professionale nel mondo dell’associazionismo e della pubblica amministrazione, oltre che per la sua preparazione e il suo bagaglio di conoscenze.
Giancarlo Pomi, presidente del Cai Grigne, dunque al timone di quello stesso sodalizio che Lozza guidò negli anni compresi tra il 1974 e il 1978 ma al quale fin dagli anni precedenti aveva dedicato tempo ed energie, conserva un nitido ricordo delle uscite della Secim, la scuola elementare di comportamento in montagna voluta e organizzata proprio da Lozza.
“Ci si trovava al giovedì di buon mattino e si partiva - dice - ed erano sempre escursioni molto belle, così come forte era lo spirito di squadra che si veniva a creare tra noi ragazzi. Si era alla fine degli anni Sessanta e nei primi anni Settanta. Di quegli anni ricordo l’architetto Ezio Fasoli e qualche altro accompagnatore. E poi lui, Nino, instancabile e sempre presente”.
“Il mio ricordo di questi ultimi anni - aggiunge Pomi - si lega invece alle stagioni del tesseramento. Lozza ha sempre voluto venire di persona in sede a prendere il bollino annuale, il suo e quello di suo figlio Alberto. Ricordo poi di averlo accompagnato anni fa a Gera Lario da don Luigi Bianchi, socio e cappellano del Cai Grigne, il quale aveva voluto donare proprio al nostro sodalizio e allo stesso Lozza numerosi suoi libri”.
“Ora di Nino restano il ricordo e la testimonianza che ci ha lasciato - conclude il presidente del Cai - e ai suoi familiari va la vicinanza mia personale, quella del consiglio direttivo e di tutti i soci”.
Giorgio Redaelli, classe 1935, origini mandellesi, tra i migliori alpinisti europei degli anni Cinquanta e Sessanta, conosciuto come il “re” del Civetta, con Nino Lozza ha “vissuto” la montagna in più occasioni e in svariate circostanze. A testimoniarlo sono una serie di fotografie d’archivio che lo ritraggono proprio con lui e in taluni casi con altri alpinisti o appassionati escursionisti.
A esprimere il cordoglio della pubblica amministrazione è Serenella Alippi, vicesindaco e assessore allo Sport. “Era un grande uomo - dice - e ha dato tanto sia all’artigianato sia al mondo associazionistico. Ha fatto tanto per la storia del nostro territorio e il dolore più grande è non potergli tributare l’estremo saluto per le disposizioni dettate dall’emergenza in atto. Ma Nino Lozza non sarà dimenticato”.

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