12 aprile 2020

Roberto Alippi: “Vi scongiuro, non prendete sottogamba il coronavirus”

Dall’ospedale la testimonianza del presidente dell’associazione “Quii de Crebi”: “Occorre rispettare le regole che ci hanno imposto, belle o brutte che siano. Altrimenti da qui non si esce più”
Roberto Alippi nel suo letto d'ospedale.
E’ presidente dell’associazione “Quii de Crebi” e da ormai tre settimane sta combattendo in ospedale contro il nemico invisibile ma purtroppo ben noto: il Covid-19. Lui è Roberto Alippi, residente a Crebbio di Abbadia Lariana. Quella che segue è la sua lucida quanto significativa testimonianza, di cui fare tesoro:
Ciao a tutti, come qualcuno di voi sa già sono uno dei tanti, forse meglio dire troppi, che è stato contagiato da questo tremendo e maledetto virus. Io, come tanta altra gente, all’inizio di questa pandemia l’ho presa un po’ alla leggera. “Cosa vuoi che sia? E’ poco più di un’influenza. Poi tanto io non la prendo, sono sanissimo”, e via dicendo.
Dopo una settimana a letto con febbre (che non scendeva mai sotto i 38,5 se non con antipiretici) e tosse, mi sono deciso a chiamare il “112”, il numero unico di emergenza. Sono arrivati i volontari del Soccorso degli alpini di Mandello, che ringrazio infinitamente per quello che hanno fatto e per quello che stanno tuttora facendo. Mi hanno fatto la prova della saturazione di ossigeno: 83%, quando dovrebbe essere almeno 95%.
Mi hanno messo immediatamente l’ossigeno, il tempo di preparare una borsa con qualche cambio di vestiti ed ero già sull’ambulanza che correva verso l’ospedale di Lecco a sirene spiegate. Una volta arrivato al Pronto soccorso, sempre con la mascherina dell’ossigeno, nel giro di mezz’ora mi avevano già fatto il prelievo di sangue, sia venoso sia arterioso, e la radiografia toracica. Diagnosi: brutta polmonite bilaterale.
Non avendo ancora fatto il tampone non c’era ancora la certezza, ma il medico di turno mi ha detto: “Al 99% l’hai preso”.
Dopo qualche ora in Pronto soccorso, che diventava sempre più affollato di barelle con gente con lo stesso problema, mi hanno trasferito in un reparto utilizzato come post-pronto soccorso. Mi hanno fatto il tampone, che il giorno dopo è risultato positivo. Un paio di giorni in questo reparto e poi trasferimento in Medicina. Qui mi hanno messo il dispositivo C-PAP, una specie di casco ermetico in cui viene messo ossigeno, all’inizio 15 l/h. Una cosa fastidiosissima, non riuscivo a stare sdraiato, non trovavo una posizione per poter dormire, quindi notti insonni, un rumore infernale come essere dentro una lavatrice, non riuscivo a sentire quello che dicevano medici e infermieri, dovevano urlare per farsi sentire.
L’ossigeno immesso in questo caso mi seccava la bocca, mi sembrava di avere il deserto. Per fortuna ogni tanto potevo aprire la cerniera di questo dispositivo e riuscivo a bere un po’ d’acqua. Mangiare, mangiavo pochissimo.
Avrò perso 10-15 chili, cosa che non mi fa assolutamente male, ma avrei preferito perderli in un altro modo.
Ho fatto poco più di una settimana con la C-PAP, all’inizio 24 ore su 24, poi gli ultimi due giorni soltanto di notte e di giorno mascherina ossigeno, che veniva diminuito fino ad arrivare a 8 l/h.
In questo periodo non potevo quindi telefonare a casa, sentire la voce di mia moglie, dei miei figli, dei miei amici. Riuscivo soltanto a messaggiare, ma anche quello poco perché con quell’affare lì in testa non mi andava di fare niente. E poi, sempre in questo periodo, il mio primo compagno di stanza dopo un paio di giorni veniva trasferito in Terapia intensiva per l’aggravarsi delle sue condizioni. Al suo posto arriva un uomo di settant’anni, già in condizioni critiche e con problemi precedenti di respirazione.
Anche a questo signore hanno messo subito la C-PAP. Ogni tanto lo chiamavo: “Angelo, come va?”. Lui mi rispondeva con un cenno della mano facendomi capire che andava bene. E poi ancora: “Angelo, dai che ce la facciamo, usciamo da questo ospedale insieme, guariti”. E lui sempre con la mano e con un sorriso mi diceva: “Ok!”.
Purtroppo le sue condizioni sono andate via via peggiorando. Dopo tre giorni lo hanno sedato per non farlo soffrire, io lo chiamavo ma ormai non riusciva più a sentirmi. Il respiro sempre più lento e corto. Due giorni così e poi… Angelo se n’è andato. Ho visto e vissuto tante cose brutte.
Poi finalmente, una volta tolto il casco, tutta un’altra vita. Potersi alzare dal letto, poter andare in bagno a lavarsi e, cosa più importante, riuscire a telefonare e fare videochiamate con mia moglie, i miei figli, mio fratello, mia sorella, mia mamma, i miei amici. Mi sembrava di essere rinato a una nuova vita e forse è proprio così.
Fatto il secondo tampone, esito negativo. Gioia immensa.
E’ stato proprio un brutto periodo: prima la morte di mio padre, poi questo virus.
Adesso sono in netta ripresa, diciamo che sono in dirittura d’arrivo. Sono già un paio di giorni che sono senza ossigeno, non sono ancora in piena forma, ma i medici dicono che ancora qualche giorno e poi mi lasciano tornare a casa.
Io non posso far altro che ringraziare tutti ma proprio tutti, i miei familiari in primis. E poi gli amici, che con messaggi (anche spiritosi) e telefonate mi hanno fatto sentire la loro vicinanza e solidarietà. Ricordo che essendo io in ospedale con il virus, la mia famiglia ha dovuto fare 15 giorni di quarantena senza poter uscire di casa. Quindi grazie agli amici che - chi con la spesa, chi con le lasagne piuttosto che con l’arrosto già pronti - hanno contribuito a non farla sentire completamente isolata. Grazie di cuore a tutti!
Un grazie va sicuramente a tutto il personale medico e paramedico, tutti disponibilissimi e tutti gentilissimi malgrado si trovino in una situazione lavorativa molto rischiosa. Grazie, grazie e ancora grazie!
Ho voluto scrivere questa mia testimonianza per far capire a tutti, in particolar modo a chi, come me all’inizio, ha preso un po’ sottogamba la situazione che occorre rispettare le regole che ci hanno imposto, belle o brutte che siano. Vi scongiuro, altrimenti da qui non si esce più. Ciao a tutti, un caro augurio per una serena Pasqua e a presto. E mi raccomando, state a casa!
Roberto Alippi

22 commenti:

  1. Forza Roberto , ci salutiamo sempre quando ci incontriamo coi furgoni per strada.
    Ti faccio tanti auguri.
    Grazie per averci raccontato la tua odissea che ci fa capire di non prendere questa cosa alla leggera.
    Iannice Silvestro

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  2. Grande Roby.....ho temuto per lui ...ho vissuto tutta questa storia giorno per giorno lavorando in quel reparto ........lo conoscevo solo di vista sapevo che fa l'elettricista a Mandello .....lo vedevo spesso fuori dal bar Rino ...quando lo vidi in quel letto sono la cpap ebbi un balzo al cuore poi il miglioramento reservoir e poi occhialini ...presto tornerà a casa sveglo ....da un lungo incubo .....Buona Pasqua e Buona Vita Roby

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  3. Auguri di una pronta guarigione e buona Pasqua

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  4. Forza Roby che tra poco tornerai a casa con i tuoi cari, il peggio è passato
    Un abbraccio Claudio.

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  5. Forza Roby! Un augurio di pronta guarigione e auguri di buona Pasqua a te e alla tua famiglia! I tuoi vicini Laura, Enea e Gabriele

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. Grande Robi, che bello leggere della tua RI-nascita. Abbiamo pensato tanto a Te e alla Tua famiglia, buon rientro a casa e grazie per le tue parole!:) Annina e Luca

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  8. Grande coscritto,sono contento che hai superato questo brutto momento!!!

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  9. Forza Sig. Roberto, la fine di questa terribile sventura e' vicina. Non sapevamo. Tanti auguri a Lei e famiglia.
    Fam. Invernizzi

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  10. Ciao Roberto anche se non direttamente ci siamo sempre informati sulla tua situazione, che piacere vedere che finalmente ti stai riprendendo. Grazie per la tua preziosa testimonianza, ti facciamo tanti auguri di pronta guarigione. Paola Valter e famiglia.

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  11. Bravo Roberto. Forza che ne sei uscito,è tosta buon rientro in famiglia...

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  12. Grande Roberto, te la se vista brutta, ma sei uscito bene con la tua forza. Tanti auguri di una ripresa alla grande!

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  13. Ciao Roberto, sono franco vergottini, auguri di una buona ripresa,metticela tutta!!!!

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  14. Weh stagia che scherzi tiri
    Auguri di buona guarigione
    Aie

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  15. Weh stagia che scherzi tiri
    Auguri di buona guarigione
    Aie

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  16. Ciao Roberto ho letto sgomento la tua storia.sapevo di un ricovero di cribbio e avevo il sospetto che fosti tu e ora ho la conferma
    Ti sono vicino ti auguro di cuore di tornare presto a casa .Un caro saluto e a presto gianandrea ciao

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  17. Ciao Roberto, hai vissuto una bruttissima vicenda ,ma tu sei forte e sei riuscito a riprenderti ,ti auguro con tutto il cuore di stare bene tornare finalmente dai tuoi cari e dimenticare tutto , spero di vederti presto ciao Roby ti saluto Anna Parisi ti saluta Michele

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  18. Ciao Roby, ho seguito in silenzio la tua sventura, ora sono veramente felice di sapere che sei tornato a casa. Un forte abbraccio a te e Piera.
    Beppe Pini

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  19. Forza Roberto,anche se non ti conosco sono con te e con tutti quelli che stanno soffrendo, un abbraccio forte forte

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  20. Auguri di una pronta guarigione❤️❤️ Con il cuore

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  21. Vai Roberto che sei una roccia. Guarisci presto che abbiamo l'impianto elettrico da rifare!

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