29 novembre 2019

Anno 1958, sul sentiero verso Pian Sciresa il lecchese Milani collauda il "suo" rampichino

Nel corso di questo 2019, oltre a L’avventura umana, il libro stampato dallo Studio Maître in “scrittura speculare” mirante al batimetro analogico “Eco degli abissi” collaudato a pieni voti lo scorso 22 gennaio, Aristide Angelo Milani stupisce nuovamente, salendo alla ribalta con una spettacolare scoperta risalente al luglio 1958.
Ci si deve ricondurre al fruttuoso periodo adolescenziale, quando - non ancora quattordicenne - ideò il batiscafo in miniatura dotato di autonomia funzionale. Non casualmente varato con il nome di “Eco degli abissi”, l’oggetto-soggetto di un’avventura protrattasi per ben 4 anni consecutivi in veste di batinauta, acquisendo nell’occasione l’ambito soprannome di “professor Piccard” conferitogli dall’amico Giorgio Mazza.
Aristide Angelo Milani, a sinistra, con Giorgio Mazza.
E’ al limitare di questa originale vicenda, dunque, che Aristide Milani passa a una scoperta di tutt’altra natura, per giunta priva delle aspettative artistico-design che hanno contraddistinto le precedenti. E’ il rampichino, in definitiva, il frutto dell’inventiva verificatasi, ovvero, la nascita della bici a passo corto, sorta dallo stimolo di sollecitare la mente affinché si potessero superare le difficoltà sui ripidi sentieri che volgono al Pian Sciresa. E’ questo il suggestivo pianoro in prossimità di una pineta ai piedi del Barro, meta abituale condivisa da Milani con Giorgio Mazza.
Grazie all’intuizione, quindi, di affiancare al gruppo pignoni una qualsivoglia “corona dentata”, o moltiplica, preposta alla trasmissione del moto, il nostro inventore nel luglio del ‘58 riuscì nell’intento di collaudare il suo “rampichino” superando il difficoltoso sentiero per Pian Sciresa non più bici in spalla ma a cavallo o in sella, come si suol dire. Convenendo di aver vissuto il sogno ambizioso, anziché sognare di viverlo.

Non vi è dubbio che in quel tempo Milani sia riuscito ad anticipare la mountain bike realizzata alla fine degli anni Settanta in California e nel 1985 in Italia da Cinelli.
E’ d’obbligo precisare che le origini della bicicletta risalgono a più di 500 anni fa, con il primo esperimento di Leonardo da Vinci con il suo velocipide in legno già dotato di trasmissione, abbozzato sul “Codice Atlantico” assieme allo sci d’acqua reinventato da Pietro Vassena nel 1932.

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